Gela. “Annaspa e va avanti alla giornata”. L’immagine dell’amministrazione comunale, tracciata dai banchi di opposizione, non è affatto incoraggiante. Dopo il ritiro del Pef e del provvedimento per le tariffe Tari, il drappello di opposizione si è espresso con fermezza, criticando anche l’approccio “decisionista” del sindaco, che non produrrebbe alcun effetto. Il consigliere comunale di DiventeràBellissima Gabriele Pellegrino ritorna sul punto. “Ad oggi, dopo tre anni – spiega – non è stato concretizzato neanche un punto del programma. L’ordinario diventa evento straordinario, addirittura da pubblicizzare. Quel che è peggio, e non so se possano esserci responsabilità anche della burocrazia dell’ente, atti importanti arrivano a ventiquattro ore dalla scadenza. Non è possibile. Dobbiamo essere messi in condizione di studiare i provvedimenti. Il piano economico finanziario e il provvedimento sulle tariffe Tari sono pervenuti in consiglio, con delle carenze e appunto a ventiquattro ore dalla scadenza. Su questo punto, mi dispiace che il presidente del consiglio comunale abbia risposto in quel modo. Dovrebbe tutelare tutta l’aula, perché anche lui è stato consigliere comunale. Forse, non ha percepito che le lamentele sono pervenute non solo dall’opposizione ma anche dalla maggioranza”. Quella di opposizione è una linea assolutamente critica e spiragli particolari sembrano non essercene. “Io stesso ho dato disponibilità a collaborare per la città, ma senza nulla in cambio. Non siamo interessati ai posti e rimaniamo all’opposizione – aggiunge Pellegrino – nonostante gli appelli del sindaco, non c’è stata alcuna consequenzialità. Sono passati oltre tre anni e la linea ormai è tracciata. La situazione della città è sotto gli occhi di tutti”. Un andazzo che ha fatto riemergere voci di sfiducia, dopo quanto accadde quattro anni fa con l’allora sindaco Domenico Messinese.
Un’opzione che però non appare affatto dietro l’angolo. “Non mi piace fare populismo parlando di sfiducia, soprattutto quando non ci sono i numeri. In questa fase – conclude il consigliere – sarà fondamentale capire se la maggioranza avrà i numeri in consiglio comunale. Non possiamo permetterci di allontanare i cittadini ancora di più dalla politica. Vengono da trent’anni di continue delusioni. La sfiducia è un tema serio e va valutato solo in presenza di precise condizioni, anche perché aprirebbe una fase di commissariamento”. L’opposizione ha gli occhi puntati su quanto sta accadendo nella maggioranza del sindaco. L’avvocato dovrà assicurarsi una stabilità interna, senza troppi passi falsi. Un cerchio politico più ampio, che possa ricomprendere anche forze attualmente all’opposizione, non sembra una pista facilmente percorribile, almeno per ora.