Gela. Si accelera sulle autorizzazioni che dovrebbero consentire di dare il via libera ai primi cantieri della green refinery ma rimangono tanti dubbi, a cominciare dal finanziamento dell’area di crisi complessa.
Entro il 12 marzo fine della procedura Via. Allo stato attuale, come confermato dai tecnici del ministero, non ci sarebbero i fondi necessari. Così, i sindacati confederali con Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania hanno contestato le scelte ministeriali, chiedendo che si faccia leva sul Patto per la Sicilia, ovvero i finanziamenti governativi destinati all’isola. “Mi spiace che avvenga tutto ciò – dice il vice sindaco Simone Siciliano – ma il tavolo di oggi al ministero non aveva nulla a che fare con l’area di crisi complessa. E’ stato importante, invece, che i tecnici abbiano confermato la data finale del 12 marzo per la chiusura della procedura di non assoggettabilità a Via degli impianti della green refinery”. Proprio entro il 12 marzo, quindi, si dovrebbe concludere l’iter per la non assoggettabilità a Via degli impianti della green refinery. Il paventato progetto guayule rimane in alto mare, secondo i sindacati, dato che sarebbero ancora in corso attività di ricerca di eventuali campi da utilizzare per la coltivazione. Almeno tre cantieri di bonifica dovrebbero partire a breve su un totale di undici: si cercherà, inoltre, di fare chiarezza sia sugli interventi al porto isola sia su quelli nell’area ex Isaf. Eni ha delineato i propri numeri sostenendo che sarebbero almeno 1.300 gli operai dell’indotto da utilizzare nei siti locali. Intanto, le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil si apprestano a richiedere un intervento del governo per una serie di misure straordinarie. Entro quarantacinque giorni le parti dovrebbero incontrarsi nuovamente a livello ministeriale mentre in parallelo proseguiranno i vertici alla Regione.
I numeri di Eni. “Le attività legate alla conversione della Raffineria di Gela in Green Refinery – scrivono fonti uficiali del gruppo Eni – procedono come da Programma in attesa del rilascio della non assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Nel frattempo, sono stati avviati alcuni cantieri di preparazione alla fase di costruzione, che partirà subito dopo il rilascio delle autorizzazioni. Sono, inoltre, in corso le gare per l’approvvigionamento dei materiali per la realizzazione della fase di costruzione dove saranno impiegati appaltatori dell’indotto locale. Per quanto concerne il progetto di sviluppo offshore a gas di Argo e Cassiopea, Eni sta proseguendo le attività di ingegneria presso Gela. L’assegnazione dei principali contratti e il conseguente avvio delle attività realizzative sono tuttavia subordinati all’esito del ricorso giudiziario al Consiglio di Stato da parte di alcune associazioni ambientaliste e quattro comuni siciliani. Sul fronte del risanamento ambientale tutte le attività di bonifica autorizzate per le società Eni operanti sul territorio (Syndial, ISAF, RaGe, Enimed e Versalis) sono concluse o in corso. A fine 2015 sono stati avviati 19 cantieri (di cui 5 completati) per un impegno economico di 38 milioni di euro e con un livello di occupazione di circa 130 persone dell’indotto locale. Per il 2016 si prevede l’apertura di ulteriori 12 cantieri, fatto salvo il rilascio delle relative autorizzazioni. Per quanto concerne la situazione occupazionale dell’indotto, così come nel 2015, anche per il 2016 si prevede di superare gli impegni previsti nel Protocollo che per l’anno in corso erano di 1.200 persone. Relativamente agli ulteriori aspetti siglati nell’Intesa, in merito alla chimica verde, dopo il completamento dello studio di fattibilità, il 4 febbraio 2016 è stata firmata una Lettera di Intenti tra Versalis, Eni, Ente di Sviluppo Agricolo (ESA), e Regione Sicilia per la coltivazione sperimentale della pianta del Guayule, prevista entro la primavera 2016. Per quel che concerne le attività legate alla valorizzazione del gas naturale (GNL/CNG), è stato condotto uno studio di fattibilità tecnica. Si renderà pertanto necessario un approfondimento tecnico/economico attraverso l’apertura di un tavolo con le Istituzioni. Nell’ambito dell’impegno di Eni in materia di formazione per la sicurezza prosegue l’attività del Safety Competence Center, che ad oggi coinvolge 135 persone e che nel secondo trimestre 2016 si arricchisce di una nuova iniziativa per l’erogazione di corsi antincendio per i dipendenti Eni del Centro – Sud Italia. Il 18 febbraio 2016 è stata inaugurata presso il Museo Archeologico di Gela la mostra “Il recupero della Nave Greca di Gela”. L’allestimento della mostra rientra nelle Opere di Compensazione previste nell’ambito del Protocollo ed è il primo intervento operativo eseguito da Eni – in collaborazione con le Istituzioni e le Autorità competenti – che ha restituito alla comunità un reperto archeologico di grande rilievo. Il pieno rispetto degli impegni e le ulteriori iniziative da intraprendere nel campo della ricerca, della formazione e della sicurezza attestano, pertanto, l’impegno di Eni per porre Gela al centro del sistema industriale della Sicilia, garantendo la ripresa delle attività economiche e lo sviluppo di solide prospettive occupazionali per l’intero territorio”.