Gela. Una maggioranza sostanzialmente implosa sotto i suoi stessi colpi. Il rischio di una paralisi amministrativa ormai pare tangibile, anche tra le fila dell’opposizione. Ieri, i consiglieri dello schieramento avverso a quello del sindaco hanno sarcasticamente lanciato l’invito, “cercasi maggioranza”. Oggi, l’indipendente Paola Giudice di fatto archivia l’esperienza del sindaco Lucio Greco, anche se comunque invita l’avvocato e i suoi ad “una rapida verifica politica di maggioranza, sempre che esista”. “Si sta verificando ciò che era prevedibile, senza aver bisogno di atteggiarsi a profeti dell’ultima ora. La cosiddetta maggioranza dell’attuale sindaco, fin dalle elezioni altro non è stata che l’insieme di simboli utili a sommare voti, quindi un’alleanza elettorale che in sé portava già tre anni fa tante incoerenze. Torniamo indietro un attimo – dice Giudice – erano tutti civici ma in verità i civici erano e sono “Una buona idea” e “Impegno comune”, il resto sono partiti cioè Pd e Forza Italia, che hanno fatto finta di essere civici tanto che alla prima seduta consiliare hanno gettato logo fittizio e nome della lista che li hanno portati in consiglio comunale e si sono dichiarati appartenti ai loro partiti”. Giudice fa un elenco di ciò che non si è fatto. “Programma elettorale di questa alleanza? Rescindere il contratto con Tekra per avere una città più pulita, mandare via Caltaqua per avere l’acqua tutti i giorni, potabile e bevibile, avere un nuovo rapporto con Eni e rifare il porto. Questi gli obiettivi del sindaco giusto – spiega Giudice – ma di tutto ciò rimangono gli spot elettorali, le promesse di lealtà e libertà verso i cittadini e nel frattempo la città è andata indietro, inesorabilmente indietro e continua ad andare indietro. Oggi assistiamo ad un dibattito pubblico estenuante, oltre che avvilente, che non interessa alcun cittadino. Dibattito concentrato su posizionamenti personali, rimproveri pubblici del sindaco agli assessori, atti che arrivano qualche ora prima alla visione, e solo visione dell’organo deputato al controllo, ossia il consiglio comunale, e tutto va indietro”.
Anche per l’indipendente Giudice, che con i pro-Greco non ha mai avuto vincoli politici, la verifica è necessaria, per non bloccare la città. “Come tutta la città, auspico una rapida verifica di maggioranza se ancora esiste, seria, leale e magari giusta, perchè così non si può andare avanti, sotto nessun profilo politico, non ultimo il rapporto con i vertici Asp che alla città devono risposte concrete e invece anche la sanità è andata indietro, con la complicità di tutto il sistema partitico”, conclude. Con questi chiari di luna, pare improbabile che un eventuale salvagente ai pro-Greco possano lanciarlo dall’opposizione.