L’opera di Mulè nella biblioteca dell’Ars: un saggio sulla storia della città

 
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Ieri l'iniziativa all'Ars

Palermo. Un’opera per colmare il debito di immagine che Gela ha con la Sicilia e per raccontare il bello del suo territorio. È questo l’obiettivo che ha spinto la deputata gelese del M5S Ketty Damante a donare nelle scorse ore alla prestigiosa Biblioteca di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana a Palermo, il libro del professore Nuccio Mulè: Avvenimenti e personaggi della storia di Gela.
Lo scopo dell’iniziativa voluta dalla deputata grillina è per l’appunto la divulgazione della storia di Gela e delle sue bellezze.
Secondo la Damante, Gela finora è stata raccontata come la città degli scempi ambientali, l’opera di Mulè invece ne esalta la storia millenaria, la cultura e la tradizione.
“Dobbiamo colmare il debito di immagine che ha questa città. Chi ha l’onere e l’onore di ricoprire cariche pubbliche ha il preciso dovere di raccontare anche il bello del nostro territorio. La bellezza attrae ed è fonte di sviluppo ed economia grazie al turismo – ha detto la Damante – Gela non è solo la città degli scempi ambientali, ma è anche e soprattutto città di storia, archeologia, cultura e tradizione. È stato un onore, insieme, provare a raccontare una Gela diversa da quella che forse siamo abituati a conoscere. Una Gela piena di storia e cultura”.

All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Gela Lucio Greco, il presidente del consiglio comunale Totò Sammito, il Dott. Giorgio Martorana, responsabile della Biblioteca e diversi deputati ARS.
Nella prestigiosa biblioteca dell’Ars sono state esposte anche le tavole di Antonio Occhipinti che insieme ai testi del professore Mulè, raccontano i 2700 anni di Gela. La selezione di quadri originali del maestro Occhipinti che nella sua versione cartacea, arricchiscono la cronistoria narrata proprio da Mulè nel suo libro rimarrà in esposizione per due settimane. Il libro è stato prodotto grazie all’aiuto di Ecoplast srl dei fratelli Gatto ed è stato tradotto anche in inglese grazie al contributo volontario di Tiziana Finocchiaro.

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