Gela. Il futuro più immediato di trentacinque operai dell’azienda lucana Sudelettra torna ancora in bilico. I responsabili della società elettrostrumentale hanno comunicato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, con la definitiva chiusura della sede locale. Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm, si oppongono invece alla scelta. L’azienda, per anni, è stata tra quelle principali dell’intero indotto della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. Negli anni, non sono mai mancati i momenti di forte crisi, con i dipendenti che più volte hanno avviato azioni a tutela della loro stabilità occupazionale. I segretari sindacali, Orazio Gauci, Alessio Pistritto e Nicola Calabrese, anche nel corso di un incontro tenutosi oggi, in videoconferenza, hanno richiamato la possibilità della proroga della cassa integrazione straordinaria, prevista per l’area di crisi complessa. Sindacalisti e lavoratori vogliono attendere, inoltre, che i cantieri del maxi progetto per il gas “Argo-Cassiopea” possano entrare nel vivo, con maggiori possibilità di accedere a nuove commesse. La cassa integrazione straordinaria, attraverso l’area di crisi complessa, proprio negli ultimi giorni è stata autorizzata per gli operai della cooperativa Cosema.
I lavoratori toccati dalla nuova procedura di licenziamento rientrano nel bacino “storico” dell’indotto di raffineria, ora riconvertita a green refinery. Le parti si rivedranno all’ufficio provinciale del lavoro, per tentare di arrivare ad un’intesa, che allo stato pare non di facile definizione.