Gela. E’ compatibile con il piano stralcio per l’assetto idrogeologico. Anas, per il progetto della nuova tangenziale, la richiesta di parere all’Autorità di bacino regionale l’aveva inoltrata nel novembre dello scorso anno. Dopo oltre sei mesi, è arrivata la risposta. Il parere è favorevole e dovrebbe essere l’ultimo passaggio, prima di andare in gara. Il senatore grillino Pietro Lorefice, come da noi riportato, aveva segnalato i tempi lunghi dell’Autorità di bacino. Per evitare di mettere a rischio un finanziamento da oltre 300 milioni di euro bisognerà arrivare all’aggiudicazione entro fine anno. Due settimane fa, il ministero della transizione ecologica e quello della cultura, ognuno per le proprie competenze, avevano rilasciato i relativi decreti di conformità ambientale. Non arrivavano invece segnali dall’Autorità di bacino, che pare abbia accelerato solo negli ultimi tempi. Il parere del sevizio 3, infatti, è giunto ad inizio maggio. Il tragitto della nuova tangenziale tocca punti ricompresi nel Pai, torrente Burgio, Vallone Salito e Rio Roccazzelle, tutti ricompresi nei territori di Gela e Butera.
L’Autorità ha concluso per la “compatibilità con le norme di attuazione del Piano per l’assetto idrogeologico”, sia a livello geomorfologico che idraulico, rilasciando l’autorizzazione idraulica unica. Il progetto della tangenziale è prioritario per Anas, che l’ha inserito tra le opere strategiche, di fatto recuperandolo dalla stasi burocratica che l’aveva paralizzato. Il consiglio comunale ha varato la variante per l’opera infrastrutturale. Già lo scorso anno era stato nominato un commissario, con il compito di seguire la procedura, accelerando per arrivare all’affidamento dei lavori. I sindacati del settore, riprendendo il timore lanciato da Lorefice, hanno chiesto che non si perdesse ulteriore tempo. L’opera è vista come fondamentale anche sul fronte occupazionale.