Corruzione per le forniture idriche, chiesto patteggiamento per comunale e “padroncino”

 
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Gli indagati ripresi durante gli incontri al punto di rifornimento di Montelungo

Gela. La richiesta di patteggiamento, ad un anno e sei mesi, è stata formalizzata questa mattina dalle difese del dipendente comunale Rosario Moscato e di Gaetano Cassarà, padroncino delle autobotti per le forniture idriche. Davanti al gup del tribunale, sono accusati di corruzione. Il dipendente comunale, difeso dall’avvocato Nicoletta Cauchi, si sarebbe messo a disposizione di Cassarà, rappresentato dal legale Fabio Fargetta. Ci sarebbero stati pagamenti illeciti per consentire alle autobotti della ditta di Cassarà di rifornire dal punto di approvvigionamento comunale, a Montelungo. I pm della procura e i finanzieri monitorarono le forniture ritenute irregolari e i due furono intercettati. Le difese hanno avanzato la richiesta di patteggiamento al giudice dell’udienza preliminare. Il dinpendente del municpio avrebbe ricevuto pagamenti non dovuti.

Gli imputati sono stati coinvolti in un’altra inchiesta, perché ritenuti dietro ad una presunta intimidazione rivolta ad un funzionario del municipio, al quale venne recapitata una busta contenente un proiettile. Gli inquirenti non escludono che avesse individuato delle anomalie proprio nella gestione delle forniture dal punto di carico di Montelungo.

1 commento

  1. E noi continuiamo ad acquistare autobotti d’acqua per lavarci e casse d’acqua per cucinare. Nemmeno l’Africa più affamata è così messa male. Schifo.

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