Gela. Transenne spostate e danneggiate. Volontari del servizio di protezione civile assenti, o quasi, e auto in sosta selvaggia. Sarebbero queste le reali motivazioni che hanno indotto il direttore del “Primo trofeo città di Gela” ad annullare, questa mattina, la gara di ciclismo voluta dall’associazione sportiva dilettantistica “Equipe Sicilia Multicar”, presieduta da Carmelo Cilia. A farne le spese gli involontari 48 giovani ciclisti, tra “Juniores” e “Allievi”, giunti in città per l’occasione e tornati a casa senza nemmeno sudare. “Non avevamo a disposizione tutto il personale necessario a garantire il controllo ai valichi – commenta Enzo Caruso – Purtroppo le associazioni del servizio di protezione civile contattate non hanno rispettato gli impegni, pare – aggiunge l’organizzatore – per cause legate ad un improvviso contagio da covid-19. Di certo, in città, è utopistico organizzare un evento di questa portata. La municipale ha fatto del proprio meglio per rimuovere le autovetture parcheggiate lungo il tracciato, nonostante l’ordinanza di divieto. Molte transenne sono state rimosse e danneggiate. Per noi è una sconfitta”.
Gli assessori della giunta Greco, Giuseppe Licata (Polizia municipale) e Cristian Malluzzo (Sport, turismo e spettacolo), tirati fuori dagli organizzatori da eventuali responsabilità sulle cause sfociate con l’annullamento della gara, parlano di “occasione sprecata per i tanti sportivi giunti in città” aggiungendo “gli organizzatori sapevano che avrebbero dovuto provvedere al controllo dei valichi del tracciato incaricando volontari e posizionando le transenne necessarie. Il Comune ha garantito sia il gratuito patrocinio – concludono Licata e Malluzzo – che la presenza di sei agenti del comando di Polizia municipale, impegnati a fare rispettare l’ordinanza. Erano consapevoli che avrebbero dovuto curare la buona riuscita della manifestazione sportiva”. Gli organizzatori del contestatissimo “Trofeo Città di Gela” sono stati costretti ad un lavoro straordinario. Hanno dovuto chiedere lo sgombero del tracciato di tre chilometri che si snodava tra piazza San Francesco, corso Vittorio Emanuele, via Colombo, Bosco Littorio e lungomare Federico II di Svevia. Una attività sfociata in oltre un’ora di ritardo e comprensibili lagnanze dei partecipanti. “I cittadini disattendono le leggi – concludono – Oltre a parcheggiare le loro autovetture hanno speronato e rimosso le transenne. Molti partecipanti avevano già comunicato il loro ritiro, consegnando il numero, quando il giudice ha deciso di annullare la gara per mancanza di addetti al controllo in alcuni valichi”.