Gela. “Il presidente della Regione Nello Musumeci bocciato anche dal ministro di Forza Italia, partito di maggioranza in Regione”. Per il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina, quello che emerge dall’analisi della spesa del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, è un quadro complessivo ancora più preoccupante. “Il ministro per il Sud Mara Carfagna, di Forza Italia – dice Di Cristina – ha presentato dati che indicano fondi non spesi per 2,5 miliardi di euro. La Sicilia è terz’ultima, davanti solo a Campania e Calabria. Ora, il pericolo vero è di dover restituire i 2,5 miliardi di euro non spesi, a danno non solo dei cittadini ma anche di tutte quelle aree dell’isola in enorme difficoltà e che avrebbero avuto bisogno di sostegni economici per i progetti e gli investimenti. A fornire il quadro del tutto negativo non è un ministro di opposizione, ma quello di un partito che è alleato del presidente. Per non perdere i fondi occorrerebbero, entro fine anno, obbligazioni giuridicamente vincolanti. Al ministero risultano 5,6 miliardi di risorse disponibili, impegni per 3 miliardi e pagamenti per appena 2,2, con una performance del 53,8 per cento che fa dell’isola la terza peggior Regione d’Italia dopo Campania, con 44, e Calabria, con 52,4”. La conclusione politica, per il dem, è piuttosto chiara. “L’operato del governo Musumeci trova voti assolutamente negativi dal ministro del partito di Falcone e Mancuso”, aggiunge Di Cristina richiamando anche gli assetti dei forzisti a Palermo e sul territorio locale. “Mentre il governatore pensa a fare di Gela la capitale dei rifiuti – aggiunge – a Roma, i dati sono allarmanti. Ribadiamo la nostra totale contrarietà all’inceneritore”. L’esponente dem, tra gli altri aspetti, ritorna su un capitolo istituzionale che per il Pd, anche locale, è fondamentale. “Vorrei capire a che punto sia il Contratto istituzionale di sviluppo che fu voluto dall’ex ministro Giuseppe Provenzano – dice ancora – sono stati fatti passi in avanti per la città? Quando verrà annunciato?”. Il segretario chiosa sulla sua presenza, ieri sera, all’inaugurazione del tratto riqualificato di viale Mediterraneo.
“Eravamo presenti, istituzionalmente – conclude – perché i fondi del Patto per il Sud furono voluti dal nostro partito, che ci ha sempre lavorato. Sulle beghe localistiche non mi va di intervenire e non mi interessano. Penso che l’assessore regionale Marco Falcone, piuttosto che venire in città ad annunciare gli otto milioni di “Una via tre piazze”, avrebbe dovuto dare spiegazioni sui circa 240 milioni di euro tagliati. Sono tutti fondi che spettavano alla città”. Quasi una presa di distanza del segretario dem, soprattutto da una certa linea a trazione forzista che pare stia caratterizzando le scelte dell’amministrazione comunale, anche se all’interno dei berlusconiani le divergenze non mancano.