Gela. Rimane in libertà il ventottenne Davide Trubia, finito in manette la scorsa estate con l’accusa di aver rapinto un anziano in via Panormo nel centro storico.
Niente nuova ordinanza. I giudici romani di Cassazione, infatti, hanno accolto il ricorso presentato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì. La difesa contestava il contenuto di una nuova ordinanza di custodia cautelare firmata dai magistrati della procura che avrebbe costretto Trubia a ritornare ai domiciliari. Negli scorsi mesi, il giudice delle indagini preliminari Veronica Vaccaro aveva detto no alle richieste giunte dalla procura. Gli arresti domiciliari erano stati revocati dopo che il difensore aveva eccepito diverse anomalie procedurali. Così, dopo l’arresto, il ventottenne ritornò libero. La procura, però, chiese l’emissione di una nuova ordinanza di custodia cautelare senza trovare accoglimento da parte del gip. Partì allora un nuovo ricorso davanti ai magistrati del riesame di Caltanissetta che, questa volta, diedero via libera alla riattivazione del regime di arresti domiciliari. Un provvedimento, adesso, annullato senza rinvio dai giudici romani di Cassazione che hanno accolto le richieste del legale del ventottenne. Niente nuova ordinanza di custodia cautelare per il giovane accusato di aver scippato della pensione l’anziano. L’azione, stando agli investigatori, venne organizzata da Trubia insieme ad un presunto complice.