“Il Ministero dice il falso”, un esposto in procura contro il parco eolico offshore

 
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Gela. Un nuovo fronte giudiziario si apre nella vicenda del parco eolico progettato dalla Mediterranean Wind offshore che dovrebbe sorgere lungo le coste del Golfo di Gela. Le accuse contro i tecnici del Ministero. I tre comitati che si battono contro le pale eoliche in mare hanno deciso di presentare un esposto sui tavoli delle procure di Gela, Agrigento e Roma. Addirittura, i legali dei comitati “Difesa del Golfo di Gela”, “Difendi Licata-No Peos” e “No Peos Butera”, mettono in discussione la veridicità dei rapporti stilati dai tecnici del Ministero dell’ambiente che hanno escluso l’assoggettabilità alla procedura di Via dell’intero progetto, sul quale c’è già il via libera definitivo anche se pende ancora un ricorso davanti al Consiglio di Stato. “Un’esposizione non conforme alla realtà per quanto attiene le condizioni socio-economiche del territorio – scrivono i portavoce Maria Ferrera e Giovanni Iudice – una minimizzazione dell’impatto sull’avifauna acquatica e migratoria dell’opera che potrebbe costarci anche una procedura d’infrazione da parte della Unione Europea per aver disatteso la direttiva “Habitat”. Stando ai legali dei comitati, nell’intera procedura non sarebbero stati coinvolti neanche i tecnici della Soprintendenza regionale al mare. “Se i funzionari del Ministero avessero rispettato la normativa in materia – ribadiscono i portavoce – si sarebbero accorti dell’incongruenza progettuale rispetto alla realtà dei luoghi. Dichiarano espressamente e falsamente che per la realizzazione dell’impianto si è scelta “un’area a forte vocazione industriale ed a basso interesse sia turistico che peschereccio”. Adesso, gi atti sono finiti in procura.

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