Impianto rifiuti, fronte del no sostiene anche l’azione al Tar contro il bando regionale

 
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L'assemblea si è tenuta nel pomeriggio

Gela. Il ciclo dei rifiuti non può essere incentrato su impianti impattanti. Le associazioni che dicono no ai termovalorizzatori e ai sistemi che possono produrre emissioni, si sono date appuntamento nel pomeriggio. In città, sono arrivati i rappresentanti di diversi gruppi, che ormai da anni si oppongono ad un territorio siciliano occupato dagli impianti per i rifiuti e propongono modelli diversi. A fare il punto, anche gli esponenti del comitato locale no termovalorizzatore, costituitosi subito dopo l’annuncio del presidente della Regione Nello Musumeci. Dagli esponenti di Zero Waste è arrivata la conferma di un’azione giudiziaria, attraverso il ricorso al Tar contro il bando per i due termovalorizzatori, lanciato dal governo regionale. Non c’è solo l’area locale nei piani del governo regionale, dato che un impianto di termovalorizzazione dovrebbe sorgere nell’area etnea, nella zona di Pantano D’Arci. Anche le associazioni di quella zona sono nettamente contrarie. Il disastro dei rifiuti e l’assenza di soluzioni per gestire l’emergenza, secondo chi si oppone, non può gravare sui territori, costretti a convivere con enormi pericoli per la salute e per la salvaguardia ambientale. Insieme a Zero Waste e al comitato locale, al quale aderiscono tra gli altri Nicolò Di Stefano, Salvino Legname, Paolo Scicolone e Orazio Mili, ci sono Lipu, Wwf, Italia Nostra, Rcts e Rifiuti Zero Sicilia. All’iniziativa, non si sono visti esponenti dell’amministrazione comunale, che hanno già incontrato i manager delle aziende che dovrebbero realizzare l’impianto locale. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori vogliono valutare con attenzione. Nel corso del dibattito, iniziato nel primo pomeriggio, è stato spiegato che la tecnologia prevista per l’investimento da realizzare nell’area della raffineria Eni non ha attualmente riscontri pratici, non essendo mai stata applicata in altri impianti.

Un passo da evitare, inoltre, porta all’ubicazione di questi sistemi in aree non bonificate. Prima di pensare ad altri impatti ambientali, secondo gli esponenti del fronte del no, bisognerebbe procedere a vere bonifiche. All’incontro hanno partecipato esponenti di Pd e Movimento cinquestelle (Peppe Di Cristina, Guido Siragusa, Nuccio Di Paola, Virginia Farruggia e Pietro Lorefice) e si è visto il consigliere comunale forzista Carlo Romano, che fa parte della commissione ambiente e aveva già espresso il suo dissenso all’impianto.

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