Saracinesca garage incendiata, accusato a processo: forse ritorsione a titolare bar

 
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Gela. Sarebbe dietro all’incendio che ormai quattro anni fa danneggiò la saracinesca del garage di un’abitazione. L’accusa viene mossa a Vittorio Graziano Comes, a processo davanti al giudice Antonio Fiorenza. Gli investigatori risalirono a lui a seguito delle indagini avviate, dopo la denuncia presentata dai proprietari dell’immobile danneggiato. Secondo la ricostruzione investigativa, si sarebbe trattato di una ritorsione ai danni del titolare di un bar, che viveva nello stabile e avrebbe avuto la disponibilità del garage. Decisive si sarebbero rivelate le immagini dei sistemi di videosorveglianza. La difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, anche questa mattina in aula, nel corso dell’istruttoria dibattimentale, ha escluso che l’imputato potesse avere ragioni di astio nei confronti del titolare dell’attività. E’ stato sentito, come testimone, uno dei familiari dell’esercente. Tra le possibilità vagliate, quella che altri potessero aver avuto contrasti con il titolare dell’attività commerciale, che si è costituito parte civile, assistito dal legale Flavio Sinatra. Per gli investigatori, sarebbe stato Comes ad agire. Da quanto emerso, per raggiungere la zona avrebbe usato un’automobile presa a noleggio. E’ un altro elemento che ha poi condotto gli inquirenti a contestare le accuse nei confronti dell’imputato, che ha precedenti penali.

Nel corso del dibattimento, è inoltre emerso che anche l’esercente fu coinvolto in un’inchiesta antimafia, ribattezzata “Malleus”, ma con l’assoluzione disposta dai giudici di appello. Le versioni sono diametralmente opposte e l’imputato, anche in fase di indagine, ha respinto le contestazioni. Non sarebbe stato lui ad appiccare le fiamme, che annerirono la saracinesca del garage. I proprietari si accorsero di quanto era accaduto, solo nelle ore successive.

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