Gela. Un referendum per consentire all’intera cittadinanza di esprimersi su quello che il presidente della Regione Nello Musumeci ha definito “termovalorizzatore”, ma che i manager delle aziende che l’hanno progettato non ritengono tale. I dem sono pronti ad organizzare un comitato per il referendum e a sostenere il no alla realizzazione di un maxi impianto, che per le aziende proponenti si colloca in un ciclo di economia circolare e sostenibile. “Lo ribadisco ancora una volta – dice il segretario cittadino dem Guido Siragusa – non siamo il partito del no e non siamo contrari a prescindere ad impianti di questo tipo. Però, siamo altrettanto certi che non può trovare posto in città, dove ancora oggi si pagano le conseguenze dell’industrializzazione del passato. Non è una tecnologia senza emissioni, visto che l’ingegnere Giacomo Rispoli, in un’intervista pubblicata su una rivista specializzata, ha dichiarato che il sistema genera emissioni di anidride carbonica, anche se inferiori del cinquanta per cento rispetto a quelle di un termovalorizzatore. Se per il dottor Nardo è una tecnologia pulita, ne prendiamo atto. Noi siamo certi che sarà impattante. Attenzione, non è neanche un impianto che sia stato testato in altri territori. Non c’è mai stato in Italia e sbaglia l’assessore Malluzzo, peraltro smentito dallo stesso Rispoli, quando richiama il caso di Empoli. Un impianto del genere venne costruito in Giappone ed è comunque una tecnologia piuttosto risalente”. Sia il partito cittadino che quello provinciale (come ha spiegato ieri il segretario Peppe Di Cristina), sono contrari al maxi sistema per i rifiuti della Sicilia occidentale. “Non capiamo perché gli unici investimenti che si sbloccano in questo territorio riguardano quasi esclusivamente i rifiuti. Ormai è chiaro che per il presidente Musumeci la nostra città deve diventare l’immondezzaio dell’isola. Perché, invece, non chiede spiegazioni al ministero sull’investimento per la produzione di gomma sostenibile dal guayule? Che fine ha fatto?”, continua Siragusa. “Siamo d’accordo con il sindaco Greco quando dice che bisogna coinvolgere tutta la città nella scelta e noi vogliamo organizzare il comitato per il referendum”, aggiunge. I dem non accettano un destino che per la città pare quasi ineluttabile, nella scia degli investimenti solo sui rifiuti. “Il presidente Musumeci non può pensare di decidere senza coinvolgere il territorio – dice ancora Siragusa – non siamo nel ventennio fascista. Non può esistere una decisione meramente verticistica”. Ritornando all’investimento presentato da due aziende del settore, rimarca che la città non può subire, solo per favorire business privati.
“Parliamo della realizzazione di una vera e propria industria, basata sui rifiuti – precisa – giustamente, le aziende sono interessate al ritorno economico. Non sarà un impianto che risponderà ad esigenze pubbliche. E’ un investimento privato in un territorio che produce annualmente 40 mila tonnellate di rifiuti mentre la capacità dell’impianto è di 400 mila tonnellate, se non addirittura di più. Vanno valutati altri siti, per i rifiuti del territorio, e non può passare il messaggio che il privato che presenta il progetto deve indicare l’area ritenuta migliore”. Siragusa conferma che sull’impianto il Pd non farà scelte alternative a quella del no e, come già prevedibile, prende decisamente le distanze dalle posizioni del sindaco e della sua giunta. Dopo il nulla di fatto per il dialogo sui temi portanti del rilancio economico, i dem appaiono politicamente più “freddi” verso l’avvocato Greco.