Gela. Il confronto era in programma e c’è stato. L’amministrazione comunale ha riaperto il tavolo con Eni, sulle compensazioni da trentadue milioni di euro. Il sindaco ha incontrato i rappresentanti dell’azienda. C’era anche il vicesindaco Terenziano Di Stefano. Le somme rientrano nel più complessivo protocollo di intesa del 2014, che ha sostanzialmente avviato la fase di riconversione green della raffineria di contrada Piana del Signore. I fondi vanno spesi a copertura dei progetti che riguardano la città. Le procedure partirono ormai diversi anni fa e in realtà, nel corso del tempo, sono andate incontro a più fasi di stanca. L’amministrazione comunale, che ha ereditato l’intero dossier delle compensazioni, l’ha posto tra le priorità, insieme alle altre linee di finanziamento, in questi tre anni concesse sia a livello regionale che sul fronte ministeriale. Il sindaco Lucio Greco e l’assessore allo sviluppo economico Terenziano Di Stefano, in più occasioni hanno posto la questione delle compensazioni, anche nel confronto interno alla giunta e in altri tavoli già attivati con i manager di Eni. Del resto, le somme previste dalla multinazionale sono direttamente collegate all’andamento degli investimenti del gruppo. Quello più consistente è di certo racchiuso nel capitolo “Argo-Cassiopea”, il maxi progetto del gas, che è ancora in fase inziale e che ha comunque ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni. Oggi, le valutazioni hanno toccato mete ulteriori per gli stanziamenti. Tra i progetti in ballo, la pista di atletica, ma anche la riqualificazione della chiesa di San Domenico Savio e il progetto dell’oratorio di Santa Maria di Betlemme.
Sicuramente, c’è la necessità di concretizzare, anche per recuperare il tempo perso, in passato. Bisognerà presentare i progetti di fattibilità, almeno per le nuove linee di destinazione, e definire un vero e proprio accordo attuativo. I manager di Eni hanno ribadito la disponibilità a rispettare le intese. Ci sono già state tappe preliminari e non solo. I progetti vanno però realizzati, a garanzia di una città che deve far fronte a molteplici emergenze, anzitutto economiche e di strutture.