Gela. Un altro nulla di fatto in una trafila che si trascina ormai da diverse settimane e che vede l’assemblea della Srr4 arenata davanti al bivio di una presa di posizione sui provvedimenti che la Regione ha disposto per la discarica Timpazzo. Ieri, in prima convocazione, non c’è stato il numero legale (erano presenti solo i rappresentanti istituzionali dei Comuni di Gela, Mazzarino e Butera). Oggi, stessa conclusione, anche se il numero legale c’è stato. Mancava il presidente della Srr, per un’indisponibilità dell’ultimo momento, e la delega l’ha avuta il vicesindaco di Butera (in sostituzione del sindaco Filippo Balbo). Una staffetta, inattesa, che non ha permesso al vicesindaco Giusi Pisano di dare risposte ai quesiti che ancora una volta sono stati esplicitati dal sindaco Lucio Greco. L’avvocato ha chiesto di sapere se il cda della Srr ha proceduto ad ottenere un parere legale sulle possibili azioni da intraprendere, per contestare il decreto regionale che abbatte anche il limite massimo giornaliero di rifiuti conferibili a Timpazzo. Inoltre, vorrebbe capire se il presidente Balbo e gli altri sindaci del consiglio di amministrazione vogliano assumere delle iniziative, al di là della sola convocazione dell’assemblea. Tutte domande rimaste senza risposta e se ne riparlerà già lunedì prossimo, quando i sindaci torneranno a riunirsi. Greco e l’assessore al settore ambiente Cristian Malluzzo sono fortemente preoccupati perché ritengono che gli ultimi provvedimenti regionali, che fanno seguito a quanto già predisposto nell’ultimo anno, possano contribuire a saturare la discarica, in tempi assai brevi, con tutte le ripercussioni non solo sul servizio rifiuti ma anche sulle casse dell’ente e ancora sulla tutela ambientale. Interrogativi che il primo cittadino e l’assessore hanno sintetizzato in una missiva, due giorni fa inoltrata anche al presidente Balbo. Sono convinti che il cda della Srr sia bloccato da una stasi che sta compromettendo anche le poche possibilità a disposizione per contestare il decreto della Regione.
L’amministrazione comunale, lo scorso anno, inizialmente si oppose anche a quello che doveva essere solo un aumento dei conferimenti di breve periodo, ma che poi è stato consolidato e si protrae fino ad oggi. “Ci si chiede, a questo punto – scrivono nella nota inviata alla Srr – se sia davvero nelle intenzioni dell’organo di rappresentanza agire concretamente e subito, per il doveroso rispetto delle esigenze comuni dell’ambito, in tal caso promuovendo tutte le dovute iniziative giudiziarie”. Fanno chiaramente capire di non aver condiviso per nulla neanche la linea del dipartimento regionale acqua e rifiuti, che per rispondere all’emergenza in diverse zone dell’isola, sta concentrando quantitativi ulteriori di rifiuti a Timpazzo. “E’ ormai del tutto evidente – hanno scritto – l’aberrante proposito di fare della sola discarica di Timpazzo l’unico centro possibile di smaltimento dei rifiuti in Sicilia”.