Raffineria senza infortuni da due anni, da gennaio parte la formazione sicurezza

 
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Gela. Tra gli impianti della raffineria Eni non si registrano infortuni da due anni.

E’ il periodo più lungo mai evidenziato nella fabbrica Eni che da gennaio, come previsto nel progetto sottoscritto al Mise il 6 novembre scorso, diventerà sede nazionale della formazione con l’avvio del “Safety competence center”. Sono questi i temi che hanno contraddistinto la prima delle due giornate promosse da Giuseppe Ricci, presidente Hse divisione Salute sicurezza e ambiente, alla presenza dei vertici di RaGe, Carlo Guarrata (amministratore delegato) e Claudio Zacchigna (presidente).

Stamattina, insieme a tutte le ditte che lavorano con Syndial, sarà sottoscritto il patto della sicurezza. Un’azione che sottolinea la particolare attenzione che i manager del colosso energetico del cane a sei zampe ripongono sulla questione sicurezza e prevenzione. Con esattezza, oggi verrà dato il via alla demolizione dell’impianto Acrilonitrile (Acn), in disuso ormai da un decennio. Per demolirlo sarà adottato il nuovo sistema sancito proprio con il patto della sicurezza di tutte le ditte. Per il presidente Hse – Eni, Giuseppe Ricci, si è trattato di un gradito ritorno in città, dove per diversi anni ha diretto la Raffineria di contrada Piana del Signore rispondendo alle necessità della città sottoposte dall’allora sindaco, Rosario Crocetta.

L’impianto Acn ospiterà proprio uno dei tre impianti che forniranno biometanolo, annunciato dall’impresa Mossi e Ghisolfi, con un investimento di 720 milioni di euro e una ricaduta occupazionale di circa 600 unità, equamente suddivise tra diretto e indotto, oltre a mille dell’intera filiera produttiva.

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