Gela. Una condizione, la sua, che probabilmente è da legare alla patologia che l’ha colpito e all’uso di particolari farmaci, forse in quantità errate. Ad inizio aprile, un sessantenne, che vive in città, ha chiesto un intervento urgente dei carabinieri nella sua abitazione, spiegando che qualcuno si era introdotto, forse per rubare. Quando i militari sono arrivati, però, non hanno trovato nessuno. C’era solo il sessantenne, armato. L’uomo dispone di una regolare autorizzazione per le armi ma pare che a causa di alcuni farmaci abbia avuto delle allucinazioni, che l’hanno spinto a pensare che ci fossero i ladri nel suo appartamento. I carabinieri hanno iniziato ad effettuare verifiche. L’uomo è stato accompagnato in ospedale. Oltre alle armi, regolarmente detenute anche per uso sportivo, i controlli, in un garage, hanno consentito di individuare almeno settecento munizioni, che sono state sequestrate. I carabinieri, viste le condizioni del proprietario dell’immobile, hanno provveduto anche al sequestro delle armi e al ritiro del permesso. I giudici del tribunale del riesame hanno però accolto il ricorso del legale, l’avvocato Salvo Macrì, che assiste il sessantenne.
E’ stato disposto il dissequestro del munizionamento. E’ stata prodotta la documentazione medica e ribadito che l’uomo non aveva mai avuto problemi nella gestione e nell’uso delle armi. Allo stato, con le indagini in corso, avviate dai pm della procura e dai militari, rimangono però sotto sequestro le armi.