Gela. Sono dieci gli indagati e gli inquirenti ritengono di aver fatto luce anche sul rogo di una Ford Fiesta, che nel luglio di tre anni fa venne data alle fiamme. La vettura era di proprietà di un giovane, ma in base a quanto emerso nell’inchiesta si sarebbe trattato di una ritorsione, ai danni della sorella. Del rogo sono accusati Igland Bodinaku, Vincenzo Scerra e Salvatore Cannizzaro. E’ uno dei fatti al centro dell’attenzione dei pm della procura che al contempo hanno chiuso le indagini anche per decine di episodi di spaccio di droga, soprattutto cocaina. La compravendita sarebbe avvenuta anche tra gli stessi coinvolti, allo stato tutti ritenuti responsabili di aver avuto un ruolo nel giro di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa si concentrò tra l’aprile e il settembre del 2019. L’indagine tocca inoltre Antonino Raitano, Salvatore Ardore, Nunzio Raniolo, Salvatore Placenti, Calogero Infurna, Juri Bekiri e Jessica Morello. Il numero maggiore di episodi di spaccio viene concentrato intorno al trentottenne Raniolo e al quarantanovenne Placenti. L’attività investigativa ha fatto emergere collegamenti tra i coinvolti, soprattutto per lo spaccio di droga.
Alla chiusura delle indagini potrebbe seguire la richiesta di rinvio a giudizio. Gli approfondimenti investigativi sono stati coordinati dal sostituto procuratore Ubaldo Leo. Tra i legali di difesa, ci sono gli avvocati Davide Limoncello, Rocco Cutini, Carmelo Tuccio, Giuseppe Fiorenza, Adriano Falsone e Nicoletta Cauchi.