Gela. Proseguono gli interrogatori dei coinvolti nell’inchiesta “Ultima fermata”. I carabinieri hanno ricostruito un lungo elenco di attività di spaccio di droga ma anche una rapina, ai danni dei titolari del bar della stazione, e un tentato furto, in un’abitazione ad Albani Roccella. Ieri, davanti al gip si sono presentati gli indagati sottoposti a custodia cautelare in carcere. Le contestazioni maggiori sono mosse a Daniele Nocera e Piero Francesco Frazzitta. Non hanno risposto, così come Andrea Tomaselli. Si è invece difeso Giuseppe Radosta, respingendo le accuse. Questa mattina, Salvatore Iudica, accusato di aver favorito la rapina al bar della stazione, si è a sua volta avvalso della facoltà di non rispondere, difeso dall’avvocato Filippo Di Mauro. E’ attualmente ristretto ai domiciliari. Ha scelto di non parlare, pur rilasciando qualche dichiarazione spontanea, anche Maycol Fusco, difeso dal legale Francesco Salsetta. Stessa linea per il quarantaduenne Emanuele Faraci (attualmente detenuto), rappresentato dal legale Rocco Guarnaccia. Si è difeso il trentatreenne Cristian Marino, con l’intenzione di chiarire la sua posizione. Anche lui è stato sottoposto ai domiciliari ed è assistito dall’avvocato Giovanna Zappulla.
E’ stato interrogato Francesco Ascia, che per gli inquirenti avrebbe agito nel colpo al bar, insieme a Frazzitta (che era già detenuto quando i carabinieri hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo). Altri quattro indagati sono sottoposti al solo obbligo di dimora. Nove, invece, si trovano a piede libero, senza alcuna misura.