La ricetta di Confindustria:”Leva fiscale e sgravi contributivi per incentivare le imprese”

 
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Una manifestazione successiva all'accordo sulla riconversione della fabbrica Eni

Caltanissetta. “Eni ha ribadito la volontà di rimanere a Gela e di investire per uno sviluppo industriale eco-compatibile della città, attestando il pieno rispetto del cronoprogramma previsto dal Protocollo del 2014”.

Carmelo Turco, delegato regionale di Confindustria Sicilia per i settori del petrolchimico e della raffinazione, e Rosario Amarù, presidente di Confindustria Centro Sicilia, intervengono sulla vertenza Gela che ha portato  oggi in piazza migliaia di persone. “Il sistema imprenditoriale – aggiungono – sta lavorando proprio per portare avanti gli impegni assunti e rinnovare così la sfida per il rilancio produttivo di Gela. In particolare, Confindustria sta promuovendo l’Avviso che mira a far insediare nuove aziende nelle aree disponibili del sito industriale. D’intesa con Eni, abbiamo avviato anche un progetto di aggregazione tra alcune delle più importanti imprese dell’indotto per rafforzarne la crescita imprenditoriale e, quindi, la competitività sia in Italia sia all’estero”.
“In occasione dell’incontro di ieri presso la Presidenza della Regione siciliana – proseguono Turco e Amarù – è stato fatto un punto sulla situazione emergenziale, che rimane pur sempre molto preoccupante specie per quanto riguarda i lavoratori rimasti privi di tutele. Con senso di responsabilità da parte di tutti sono, però, state definite le prime urgenti richieste da presentare ai tavoli ‘romani’ e le azioni da portare avanti in ambito regionale. Occorre gestire questa fase di transizione garantendo subito misure di sostegno economico ai lavoratori, ma anche accelerare l’iter autorizzatorio della bioraffineria, di competenza del Ministero dell’Ambiente, e quello per la conclusione dell’accordo di programma per l’Area di crisi complessa di Gela, al quale, come Confindustria, siamo pronti a dare il nostro contributo propositivo”.
Nell’Accordo di programma, secondo gli industriali, è indispensabile introdurre misure che guardino, oltre alle politiche attive e passive del lavoro, anche allo sviluppo del territorio rendendo attrattivi gli investimenti, in primo luogo attraverso la leva fiscale e gli sgravi contributivi.

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