Gela. Un territorio in vendita, alla cifra di 647 milioni di euro. E’ questa la sintesi che arriva dal gruppo locale di Gran Sicilia, sezione “Corrao”. I sicilianisti non accettano per nulla il progetto del termovalorizzatore, annunciato dal presidente della Regione Nello Musumeci. Accusano l’intera classe politica locale. “Sono decenni che aspettiamo una riconversione economica, politica, sociale di questo territorio e invece si continua a portare iniziative incoerenti rispetto a questi propositi e nulla di buono producono a questo territorio. I titoli dei giornali mettono i soldi in primo piano. 647 milioni di euro per comprarci. Cifre impressionanti che si tradurranno in briciole e clientelismo – dicono – che porteranno vantaggio a pochi carrieristi della politica e sanciranno la fine di questa terra che nel momento di crescere torna indietro e si ripropone come fogna di Sicilia, se non d’Italia, come avvenne con altri tipi di rifiuti. Era nell’aria da tempo, la strategia era chiara. Il fallimento dei politici locali è talmente evidente da creare persino imbarazzo nel parlarne. E’ questa la conversione ecologica? E’ questo il cambio di strategia territoriale? Preferiamo cambiare i politici, tutti”. Anche il governo regionale viene individuato come responsabile di un progetto che nulla a che vedere con la ripresa del turismo. “Fino alla Regione, dove un presidente che deve avere qualche ricordo infelice procuratogli da questo territorio, talmente tanto lo detesta. Si crea il disagio, il bisogno e poi la soluzione che a nessuno piace ma che in certe condizioni è quella da accettare. E così il futuro della città saranno “pirtusi” a mare e termovalorizzatori a terra. Turismo? Agricoltura? Ecologia? Non c’è traccia nemmeno a sforzarsi di credere di aver interpretato male qualcosa”, aggiungono gli esponenti di “Gran Sicilia”. Il termovalorizzatore nasce, secondo i sicilianisti, per l’assenza di un’efficace politica locale, allo scuro delle intenzioni del governo regionale.
“E’ un maltrattamento continuo che va contro tutti i più sani auspici di questa città che vuole, dopo aver pagato prezzi salatissimi e detestabili, vedersi diversa, nuova, più bella agli occhi di sè stessa e degli altri. Ed è quello che porteranno questi percorsi? Non sembra proprio. A Musumeci e alla sua giunta, ai quali auguriamo che la loro carriera politica finisca oggi, arriva il nostro disprezzo e la nostra contrarietà rispetto a tutto, ma proprio tutto quello che hanno fatto o proposto da queste parti. Riguardo alla politica locale, se prima era solo un atteggiamento silenzioso, oggi è una decisa dichiarazione, fine dei rapporti. Cadono sempre dalle nuvole – concludono – e vantano rapporti intimissimi, fin quasi a lasciar fraintendere, con i big della politica di tutti i partiti. Chi vuole male alla nostra città, chi vuole prenderne in giro i cittadini, chi vuole farne animali da baratto elettorale torni indietro. Per noi c’è solo da fare piazza pulita. Se ancora c’è un briciolo di autostima da parte loro si dimettano e tornino a casa. Una pioggia di letame si sta abbattendo da tempo su tutti loro, il tiro si alzerà e non sarà per nulla gratificante. Non provino a proporsi come candidati alle ragionali e se lo faranno spero che l’esito porti solo vergogna. Musumeci ha trovato qui suoi valenti servitori che del bene di una comunità non hanno la più pallida idea. La politica è un’alta cosa, noi ne abbiamo profondo rispetto. Ma loro non c’entrano niente”.
È mi pareva! Come se sversare in discarica fosse senza effetti collaterali. Che proponessero almeno un’alternativa al termovalorizzatore e ai 647 milioni di investimenti al corredo. I cittadini dei paesi scandinavi, della Germania e di altri paesi non solo sono sani e vegeti, ma stanno molto meglio di noi siciliani ed italiani.
Mi pare che ad Acerra non sia proprio come dici.