Gela. Si va verso lo sblocco definitivo dell’autorizzazione per realizzare le opere a mare del progetto “Argo-Cassiopea” di Eni. E’ l’ultimo via libera necessario, anche perchè il nuovo Pitesai non incide sull’investimento della multinazionale, che è quelo più consistente dell’intero protocollo di intesa del 2014. Il governo Musumeci ha emesso un provvedimento favorevole alla realizzazione dell’impianto di gas nel Canale di Sicilia, antistante la costa locale. Il Ministero della transizione ecologica può adesso rilasciare l’autorizzazione all’esecuzione dell’infrastruttura per il trattamento di gas. Il programma dei lavori prevede alcuni interventi per lo sviluppo dei campi “Argo” e “Cassiopea”, ubicati nel Canale di Sicilia. Esplicito il commento del presidente della Regione Nello Musumeci, “la strada verso l’autonomia energetica dell’Italia assegna alla nostra Isola un ruolo strategico, non solo per il metano. D’ora in avanti faremo pesare questo nostro ruolo perché non siamo più disposti a fare in Sicilia i donatori di sangue fino all’anemia”, ha detto. Il progetto è fondamentale per la valorizzazione del gas naturale come fonte energetica a basse emissioni. I lavori di costruzione, installazione e messa in produzione avranno una durata di quasi tre anni, prevedendo investimenti per oltre 700 milioni.
Il gas (99 per cento metano), estratto dai giacimenti Argo e Cassiopea e trattato dall’impianto locale, avrà una portata di picco equivalente a più di sette volte l’attuale produzione di gas in Sicilia e a più del 30 per cento dei consumi di gas della regione. “L’estrazione dai campi offshore – spiega l’assessore regionale all’energia Daniela Baglieri – avverrà tramite uno sviluppo interamente sottomarino, senza emissioni e privo di impatto visivo a mare. Il gas verrà poi inviato al nuovo impianto di trattamento, all’interno dell’area della raffineria, tramite una linea sottomarina di sessanta chilometri di lunghezza”. L’avvio della produzione di gas è previsto nella prima metà del 2024.