Gela. Sull’area Nord 2 dell’ex Asi, ritornata al centro di tante attenzioni soprattutto in tempi di Pnrr e Zes, sono tanti i fronti aperti e l’amministrazione comunale, insieme al dirigente Emanuele Tuccio, sta cercando di arrivare ad una soluzione condivisa. Più volte, forti allarmi sono giunti dal responsabile della Lipu-Riserva Biviere, Emilio Giudice. L’area industriale, infatti, fu infrastrutturata ma senza un vero progetto ambientale, a compensazione. Anche su questo versante sono in corso verifiche, che coinvolgono la Regione. Servono non meno di dieci milioni di euro per la progettazione. A Palazzo di Città, è partita l’attività della commissione Sic-Zps, che su questo tema avrà un ruolo importante. Negli uffici comunali, però, qualcosa si muove, anche se per progetti che comunque ricadono su strutture già avviate e in produzione. Il Suap, affidato all’architetto Tuccio, ha autorizzato l’installazione di un sistema fotovoltaico nel capannone del gruppo “Scerra Holding”, che ricade proprio nell’area Nord 2 dell’ex Asi. Il provvedimento è stato pubblicato e il dirigente ha dato il via libera. Nell’atto, viene precisato che l’impianto sarà realizzato in un sito produttivo già avviato. I pannelli fotovoltaici sono considerati in un contesto di “generazione elettrica innovativa con l’utilizzo della fonte rinnovabile solare”, è riportato nell’autorizzazione. Quindi, determinerà “produzione di energia elettrica senza alcuna emissione di sostanze inquinanti”, “risparmio di combustibili fossili”, “nessun inquinamento acustico”, la compatibilità con “esigenze di tutela architettonica o ambientale” e “l’utilizzo per l’installazione di superfici marginali”. Dal provvedimento emerge che la realizzazione dell’impianto da 498,96 Kwp rientra tra le “opere indifferibili e di pubblica utilità”. Per il dirigente, inoltre, servirà anche ad esigenze produttive dell’azienda, “contribuendo allo sviluppo economico e sociale del territorio con utili riflessi anche sul piano occupazionale”. Dal Suap, dopo la fase di verifica, arriva la conferma che la linea seguita è quella di contemperare esigenze ambientali e produttive, come spiegò lo stesso Tuccio quando venne rilasciata l’autorizzazione per il progetto “Argo-Cassiopea” di Enimed. Sull’area Nord 2, però, rimangono tanti punti irrisolti e non a caso, anche sul sistema fotovoltaico del capannone della “Scerra Holding”, dalla Lipu-Riserva Biviere sono arrivate indicazioni di non realizzabilità. Per Emilio Giudice, come indicato in conferenza dei servizi e nelle note rilasciate, l’iter è “improcedibile”, pur in presenza dei pareri favorevoli rilasciati dagli uffici tecnici del Comune e di Irsap. Giudice, in più di un’occasione, ha richiamato il piano di risanamento e il piano di gestione e l’impossibilità, senza una vera compensazione ambientale, di autorizzare interventi nella zona Nord 2.
Per costruire il capannone, le autorizzazioni furono rilasciate nel 2008, mentre il primo studio di fattibilità sul progetto ambientale per l’area ex Asi risale addirittura al 2004 ma ad oggi non ha mai trovato attuazione. Giudice, anche nella procedura per l’impianto fotovoltaico, ha formalizzato di “non poter esprimere alcun parere ritenendo l’intervento improcedibile perché riguarda progetti da realizzare in aree urbanizzate in contrasto con l’articolo 5 del Dpr 357/97”. Il decreto presidenziale riguarda proprio la salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali. Anche negli uffici del Suap si è preso atto delle valutazioni in corso e delle interlocuzioni con la Regione, partite nel tentativo di trovare soluzioni, però nel caso di un’istallazione su un capannone già attivo, trattandosi di un impianto per energia da fonti alternative, si è scelta la strada del sì, in attesa di valutare i prossimi passi da muovere per l’intero settore Nord 2. Di recente, un’altra azienda locale, la “Icaro Ecology”, ha proposto ricorso al Tar per cercare di ottenere lo sblocco dell’iter per la realizzazione di un sito produttivo, che ricade nell’area Nord 2.