Gela. Per i pm della procura, sarebbe stato il ventiseienne Fabrizio D’Aleo, arrestato negli scorsi mesi per una rapina in una rivendita di tabacchi del centro storico, a sparare lo scorso anno contro l’automobile, al cui interno c’erano due persone. Fortunatamente, la raffica di colpi non generò conseguenze peggiori. Nella Fiat Bravo c’erano due fratelli, che non riportarono gravi ferite. D’Aleo, che ha già diversi precedenti penali alle spalle, è accusato di tentato omicidio aggravato. Secondo i pm della procura e i poliziotti del commissariato, avrebbe sparato dalla propria abitazione, in largo San Biagio. I pm hanno chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per il giovane e per altri due coinvolti, si tratterebbe di persone legate da rapporti di parentela. Nei loro confronti si procede per lesioni, perché avrebbero aggredito alcuni poliziotti, giunti sul posto, ponendo resistenza anche nel corso di perquisizioni, avviate alla ricerca dell’arma e di elementi per ricostruire i fatti.
D’Aleo avrebbe sparato con una pistola calibro 7,65. Pare che i due fratelli fossero arrivati sul posto per avere un chiarimento, dopo un diverbio maturato in dialoghi sui social. Sarebbero stati subito raggiunti da colpi di arma da fuoco. Per gli investigatori, ci sarebbero state altre “azioni minatorie commesse con l’uso di armi”.