Bonifiche oltre il Sin, ci sono le serre e l’ex discarica di Settefarine: “A breve i sopralluoghi”

 
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Gela. Ci sono i circa centoquaranta punti di perforazione negli anni utilizzati dal gruppo Eni per esplorare in cerca d’idrocarburi e c’è l’ex discarica di Settefarine. “C’è anche l’area delle serre”.  Sono solo alcuni dei punti indicati nella cartografia presentata dalla Lipu locale al tavolo tecnico avviato alla Regione nel tentativo di estendere le attività di bonifica anche oltre i confini del sito d’interesse nazionale. “In sostanza – spiega il responsabile Lipu e della Riserva orientata Biviere Emilio Giudice – è l’unica cartografia presentata dopo l’avvio del confronto tecnico. Per noi, le attività di bonifica devono andare oltre il perimetro Sin, che riguarda prevalentemente l’area industriale Eni. Non a caso, abbiamo inserito anche un tratto del lungomare Federico II di Svevia, dove in passato era stato realizzato un sito di stoccaggio sempre del gruppo Eni, e l’area ricompresa tra Bulala e Dirillo con le serre e gli smaltimenti abusivi di plastica e scarti”.

Verifiche sui siti indicati nella cartografia. Alla riunione hanno preso parte tecnici del gruppo Eni e l’assessore Simone Siciliano. “A questo punto – conclude proprio Giudice – aspettiamo l’avvio di una serie di verifiche e sopralluoghi da parte dei tecnici della regione. Sarà necessario che i controlli lungo i siti indicati nella cartografia vengano effettuati prima della nuova convocazione stabilita per febbraio”. Il processo d’ampliamento delle aree locali da bonificare potrebbe essere un passo decisivo rispetto all’intervento su zone comunque esterne a quelle densamente occupate dall’insediamento industriale Eni. Da tempo, lo stesso Giudice denuncia l’assenza di verifiche approfondite su aree che, seppur in passato, hanno comunque ospitato attività di ricerca d’idrocarburi e non solo, con tutte le eventuali conseguenze legate a questo tipo d’interventi.   

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