Gela. “Eni deve rispettare gli impegni sottoscritti anche attraverso gli accordi ufficiali”. “Eni deve rispettare gli impegni”. E’ univoca la presa di posizione che arriva dagli esponenti sindacali nazionali giunti in città per dare ancora più forza alla mobilitazione. “Quello che accade a Gela – spiegano i vertici nazionali dei metalmeccanici della Fim Cisl Marco Bentivogli e Ferdinando Uliano – è significativo rispetto alle politiche industriali di Eni in Italia. Siamo in città per ribadire tutto il nostro appoggio alle rivendicazioni dei lavoratori dell’indotto e non solo. La riconversione industriale è possibile anche salvaguardando l’occupazione”. I vertici nazionali della Fim sono arrivati nelle scorse ore dopo la richiesta giunta direttamente dal segretario provinciale Angelo Sardella che insieme ai colleghi di Fiom e Uilm Orazio Gauci e Nicola Calabrese partecipa attivamente ai presidi di protesta.
I chimici criticano l’azienda. “Così non va…”, lo ha detto esplicitamente il segretario generale nazionale della Filctem Cgil Emilio Miceli che insieme a quello provinciale Gaetano Catania e al confederale Ignazio Giudice hanno chiamato a raccolta anche i lavoratori del diretto di raffineria. “La politica deve assumere un ruolo importante in questa vertenza – spiegano i responsabili della Cgil – salvaguardando investimenti e occupazione”. Al quarto giorno di protesta, gli operai edili hanno deciso di aderire alla mobilitazione dopo gli attriti degli scorsi giorni e buona parte degli operatori Eni in raffineria si sono astenuti dal lavoro.