“Sammito vuole solo che FI conti di più”, Orlando: “Pensi a ciò che ha tolto la Regione”

 
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Il dem Gaetano Orlando

Gela. Un tentativo, affinché Forza Italia possa contare di più nell’alleanza del sindaco Lucio Greco. C’è questa mossa politica, secondo il consigliere dem Gaetano Orlando, dietro all’evidente diffidenza dimostrata dal presidente dell’assise civica Salvatore Sammito. Il presidente, riferendosi al possibile tavolo comune proposto dai dem su temi come rilancio industriale e agricoltura, non ha chiuso del tutto ma ha comunque sottolineato che del Pd non ci si può fidare. Sammito ha definito i dem “inaffidabili”. Orlando, invece, ritiene che quelle del presidente siano parole fuori luogo, che fanno perdere valore al suo ruolo istituzionale. “Spiace dover rispondere alle esternazioni del consigliere Sammito, presidente pro tempore del consiglio, che invece di essere imparziale e di volare alto, tira fuori appena può, spesso e volentieri, e non avendo altro a cui attaccarsi, il ritornello del Pd visto come partito inaffidabile, facendo finta di dimenticare che quando il Pd è uscito fuori dalla giunta Greco, a causa di mancati accordi programmatici chiari – dice Orlando – lo ha fatto in un momento in cui l’alleanza che aveva portato Greco a sindaco della città era così forte da poter fare a meno dei voti dei consiglieri del Pd, permettendosi di trascurare le nostre idee e i progetti”. Orlando conferma che le pregiudiziali poste da Sammito sono da ricollegare al suo pieno appoggio alla causa di Forza Italia. “Oggi che la giunta Greco non è più compatta come prima, Sammito, da poco traghettato in Forza Italia, preoccupato dell’apporto costruttivo sui temi del rilancio industriale ed agricolo che il Pd può portare a Gela da Roma, mugugna, rimugina e  preme perché Forza Italia possa contare di più – aggiunge Orlando – fa finta di ignorare le assenze a scacchiera dei suoi consiglieri, nei momenti di vero bisogno, e cerca di tirare dentro Forza Italia pur sapendo che il sindaco Greco,  eletto da una coalizione, deve rispondere a tutti gli alleati e con loro si deve confrontare per ben governare, anche con il supporto istituzionale degli onorevoli siciliani e romani del Pd e del Movimento cinquestelle”. Un ex forzista, ora indipendente, come il consigliere Luigi Di Dio, ha a sua volta toccato il tema del dialogo con il Pd, spiegando di fatto che un rapporto istituzionale tra il sindaco e i dem c’è sempre stato, anche dopo l’uscita dalla giunta. Per Orlando, Di Dio riesce a “volare alto”, cosa che non fanno né Sammito né i forzisti.

“Su temi seri dove la priorità è l’interesse nei riguardi dello sviluppo della città, il Pd c’è sempre stato, così come fa anche il consigliere Di Dio, votando tutti gli atti amministrativi ritenuti utili. A Sammito, che questi fatti fa finta di ignorarli attaccando il Pd – dice ancora il consigliere dem – non posso che suggerire di stare tranquillo perché non sarà di certo lui a condizionarci nelle azioni costruttive ed utili, che stiamo ponendo in essere pur essendo all’opposizione”. Ritornando sui rapporti politici tra il presidente Sammito e i vertici di Forza Italia, Orlando ricorda quello che dalla Regione (dove Forza Italia è maggioranza) non è mai arrivato. “Sammito è passato a supportare l’onorevole Mancuso e sarà suo candidato all’Ars – conclude Orlando – lo invitiamo a pressare perché, come uomo di maggioranza alla Regione, si possano risolvere problemi atavici, congelati da quasi cinque anni. Il porto rifugio, le dighe Disueri, Cimia e Comunelli (senza palliativi ma con azioni serie), la discarica di Timpazzo, l’assunzione del personale all’ospedale “Vittorio Emanuele” promesso ma dormiente. Tutto questo senza i soliti palliativi ma con azioni serie. Si faccia ridare tutti i milioni di euro che il governo Musumeci ha sottratto deliberatamente in questi cinque anni al nostro territorio”. Tra dem e forzisti sarà quasi impossibile far spuntare un eventuale bagliore di pacificazione politica, nonostante il tentativo di un fronte comune, ancora da valutare con molta attenzione.

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