Gela. La decisione arriverà a maggio. Sarà il collegio penale del tribunale di Brescia a pronunciarsi sulle posizioni degli imputati, coinvolti nell’inchiesta “Leonessa”. Oggi, per l’intera giornata, i legali di difesa hanno esposto le proprie conclusioni. La scorsa settimana, l’avevano fatto gli avvocati Angelo Cafà, Davide Limoncello, Stefano Bazzani, Lara Amata, Giovanni Salvi, Deborah Abate Zaro, Gianluca Marta e Oliviero Mazza. I legali hanno concluso nell’interesse dei piemontesi Corrado Savoia e Antonella Balacco, dei gelesi Matteo Collura, Simone Di Simone e Carmelo Giannone, oltre che del professionista milanese Roberto Edoardo Golda Perini. In udienza, oggi, sono invece intervenuti i difensori di Rosario Marchese, Salvatore Antonuccio, Giuseppe Arabia, Gianfranco Casassa, Danilo Cassisi, Angelo Fiorisi, Giovanni Interlicchia e Alessandro Scilio (rappresentati dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Sinuhe Curcuraci, Roberta Castorina, Domenico Peila, Maurizio Basile, Gianpiero Verrengia e Valentina Aragona). Il pm della Dda bresciana Paolo Savio ha già chiesto condanne per tutti i coinvolti, ritenendoli pienamente inseriti nel presunto sistema delle compensazioni fiscali indebite, per l’accusa usato poi a sostegno finanziario degli stiddari, che nel bresciano avevano iniziato a fare base.
Ricostruzione che le difese di tutti gli imputati hanno negato, anzitutto escludendo l’appartenenza dei loro assistiti all’organizzazione mafiosa. Il pm Savio interverrà per repliche nel corso dell’udienza di maggio. Poi, i giudici si ritireranno in camera di consiglio, per la decisione. Oltre a quello che si avvia a conclusione, sono in corso altri due filoni processuali, scaturiti dalla stessa indagine.