Gela. Non ci sono le condizioni per procedere, mancando la querela. Si è chiuso il procedimento, giunto all’udienza preliminare, avviato nei confronti di un giovane, finito davanti al gup con la pesante accusa di violenza sessuale. I fatti riguardano una relazione che appena diciottenne avviò con una tredicenne. Lei rimase incinta. I suoi genitori segnalarono i fatti, facendo partire le indagini. La difesa del giovane imputato, sostenuta dall’avvocato Vittorio Giardino, aveva già prospettato l’assenza della condizione di procedibilità, attraverso un’eccezione proposta in udienza. Il gup Francesca Pulvirenti, invece, non aveva accolto la questione di legittimità costituzionale, sollevata dalla procura e dalla stessa difesa. Anche secondo i pm, in casi come quello del giovane la normativa andrebbe valutata, prevedendo differenze di trattamento troppo oscillanti sul piano della pena. Se la differenza di età tra i due, anche di poco, fosse stata minore, allora il trattamento sanzionatorio sarebbe variato nettamente.
La ragazza, peraltro, spiegò di aver avuto la volontà di proseguire la relazione. Non ci sarebbe stato un rapporto sessuale imposto, come ha confermato la difesa. In ogni caso, il difetto di querela ha fatto venire meno ogni condizione di procedibilità e il gup ha disposto una decisione di assoluzione.