Gela. “Da quasi due mesi senza acqua per la rottura di un tubo”. Questa mattina, da Palermo, hanno fatto sapere che si sta definendo l’intervento per ripristinare la condotta, saltata lungo la 117 bis, nei pressi di Giaurone. Gli agricoltori locali, che già non riescono ad avere accumuli sufficienti di risorse idriche, da quasi due mesi sono rimasti a secco. Un allarme, che come spesso capitato, arriva da Liborio Scudera, tra i primi a segnalare il disservizio, l’ennesimo. “Non capiamo perché si voglia condannare a morte un intero territorio. Il settore agricolo, sia a Gela che a Niscemi, è in ginocchio. I guasti sono continui e dalle dighe non arriva acqua. Non riusciremo ad avere prodotti di qualità, per colpa di una burocrazia che blocca pure l’acqua”, dice Scudera. L’imprenditore agricolo, rilanciando gli appelli di tanti operatori del settore, lamenta la quasi totale assenza delle infrastrutture di base. Prima, sono passati mesi per arrivare alla riparazione dell’interconnessione tra Disueri e Cimia; ora, invece, è fuori uso la condotta che porta l’acqua, nel tratto di Giaruone.
Il dipartimento della protezione civile, in mattinata, ha annunciato che si procederà alla riparazione, con un budget da circa 180 mila euro. “I guasti sono continui – aggiunge Scudera – senza acqua, tanti operatori del settore lasceranno i campi e cercheranno di fare altro. Non si può andare avanti sempre rincorrendo le emergenze. Disueri è praticamente tappata da due anni e tutto il territorio coperto soffre enormemente”. Al di là dell’intervento annunciato da Palermo, nelle aree rurali locali si fa fatica a sostenere attività imprenditoriali che non possono neppure contare su livelli minimi di acqua, mentre la stagione estiva è praticamente alle porte.