“Scarcerazioni e clan ancora attivi mi preoccupano”, Greco: “Denunciare è fondamentale”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. Nel corso delle audizioni della commissione nazionale antimafia, giunta in prefettura a Caltanissetta, il sindaco Lucio Greco è stato sentito e ha rilasciato dichiarazioni, poi secretate. L’avvocato, torna a rilanciare l’allarme su un possibile ritorno di personaggi che contano, negli ambienti delle cosche locali. Greco si rifà a quanto riportato nell’ultima relazione della Dia e si dice “preoccupato”. “Quanto emerge sullo stato di salute dei clan impone una seria riflessione da parte di tutti e mi allarma non poco, soprattutto in riferimento ad alcuni elementi quali le scarcerazioni di soggetti che hanno finito di scontare la pena e potrebbero ricostruire la loro ragnatela di affari e relazioni, approfittando della grave crisi occupazionale in atto e delle importanti opere pubbliche che stanno per partire. Non solo. In città – dice Greco – nel 2021 si è verificato il 60 per cento dei danneggiamenti di tutto il territorio provinciale. Settantadue episodi su 407 e non è un dato che può lasciarci tranquilli. La nostra città ha vissuto una terribile guerra di mafia negli anni di piombo e sapere che oggi è in vigore una specie di “patto di non belligeranza” tra le diverse famiglie appartenenti ad associazioni criminali, capaci di infiltrarsi nel tessuto socio-economico, ci deve spingere a non abbassare mai la guardia, in nessun caso e in nessun settore”. L’amministrazione comunale sta cercando di concludere le procedure per avere l’installazione di un nuovo sistema di videosorveglianza pubblica. Il progetto concentra risorse per quasi 500 mila euro. Il sindaco si rivolge alla città e spiega come sia fondamentale denunciare.

“Come amministrazione comunale, abbiamo siglato qualche tempo fa un importante protocollo di azione di vigilanza collaborativa con Anac e Prefettura di Caltanissetta. Un documento che consta di dodici articoli e che prevede, tra le altre cose, che il Comune presenti richiesta di documentazione antimafia per le procedure di gara di lavori pubblici di importi inferiori alla soglia di 150 mila euro e di servizi e forniture al di sotto della soglia comunitaria. Chiaramente, mi rendo conto che non basta e che si deve fare molto di più per difendere la pubblica amministrazione dalle ingerenze del mondo dell’illegalità, ma siamo pronti a fare la nostra parte con tutti gli enti preposti, a partire dalla locale associazione antiracket – spiega il sindaco – una realtà della quale come gelesi possiamo e dobbiamo andare orgogliosi e con la quale intendiamo intensificare ulteriormente il già proficuo rapporto di collaborazione sul tema legalità. Ricordiamo sempre che la denuncia è il primo, inevitabile, passo verso la libertà, fondamentale per tarpare le ali a chi vorrebbe farci ripiombare nella paura degli anni bui. Un plauso, in chiusura, voglio farlo alla Dia, alla magistratura e a tutte le forze dell’ordine, per l’encomiabile lavoro che portano avanti, con coraggio e tenacia, in una città non facile come la nostra”.

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