Il Pd attacca il sindaco e lui punta i consiglieri democratici: “Dimostrino di non essere succubi”

 
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Gela. “Siamo davanti ad una situazione difficilissima da gestire, credo mai verificatasi negli ultimi decenni. Le accuse del Pd? E’ molto facile strumentalizzare”. “Non accettiamo diktat esterni”. Il sindaco Domenico Messinese si rivolge direttamente ai dirigenti democratici locali che, ieri nel corso di una riunione convocata dal presidente dell’assemblea provinciale Carlo Romano, hanno chiuso le porte alla giunta e, soprattutto, hanno bollato come fallimentare la gestione amministrativa del primo cittadino e dei suoi assessori. “Già durante la campagna elettorale – spiega Messinese – avevo preannunciato che in consiglio comunale sarebbero sempre arrivati atti utili solo alla città. Convergenze con altri partiti? Questo accade quando i consiglieri votano secondo coscienza. Non è necessario un accordo politico per dire sì ad atti che possano portare benefici alla collettività. Ovviamente, anche i consiglieri del Pd dovranno dimostrare di non essere succubi. Io e i miei assessori abbiamo già abbondantemente fatto capire che non ci accodiamo alle decisioni di un movimento o ai diktat che arrivano dall’esterno. Credo sia arrivata l’ora, soprattutto davanti ad una situazione economica e sociale tanto difficile, che proprio i consiglieri democratici iniziano a dimostrare la loro autonoma capacità di scelta”. Messinese lancia messaggi soprattutto al gruppo di centro sinistra e a chi lo ha attaccato, anche nelle ultime ore. “E’ facile criticare quando si pedala a casa su una cyclette – conclude – mentre noi abbiamo deciso di percorrere strade dissestate solo per il bene della città e, ribadisco, senza scendere a compromessi con nessuno”.

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