Gela. Il Daspo venne emesso nei suoi confronti (per la durata di cinque anni), quando ricopriva ancora incarichi dirigenziali nella società sportiva Ssd Città di Gela arl, che disputò il campionato di calcio di serie D. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha però accolto la sospensiva avanzata nell’interesse dell’imprenditore Manuele Mendola. Il Tar Palermo, che dovrà pronunciarsi nel merito, non l’aveva ritenuta fondata. Il legale di Mendola, l’avvocato Fabio Fargetta, si è rivolto dl Cga, che ha invece individuato i presupposti per sospendere gli effetti della misura.
“Allo stato degli atti e all’esito della delibazione sommaria che caratterizza la fase cautelare, i motivi dedotti in appello appaiono, prima facie, sorretti, oltre che dal presupposto del periculum in mora, anche da elementi di fumus boni iuris”, scrivono nell’ordinanza i giudici del Cga. Viene richiamata anche l’assoluzione che Mendola, insieme al fratello Angelo, ottenne dal tribunale di Agrigento, che escluse la violazione del Daspo. “Sussiste l’interesse dell’appellante alla sospensione cautelare del Daspo”, aggiungono i giudici. Si legge inoltre che “la questione, per la natura degli interessi prospettati, necessita di essere approfondita nel merito”. Con la decisione del Cga, ogni effetto del Daspo è stato sospeso.