Gela. Un carico in transito tra Campania e Sicilia sarebbe stato in parte piazzato dopo un maxi furto.
Il carico rubato. Sul tir, c’erano centinaia di casse di Pepsi Cola, per un valore di svariate migliaia di euro. Di ricettazione, davanti al giudice Marica Marino, è chiamato a rispondere l’autotrasportatore gelese Gaetano C. In base alle indagini condotte anche dagli agenti della squadra mobile di Catania, dopo la denuncia sporta dalla titolare dell’azienda di spedizioni danneggiata, l’imputato avrebbe organizzato il piano insieme ad un altro autotrasportatore, attualmente sotto processo a Catania. “Venne denunciato il furto del tir – ha spiegato uno dei funzionari della mobile catanese – lo ritrovammo dopo pochi giorni nell’area industriale di Caltagirone. Del carico, però, non c’era più traccia”. Il poliziotto ha risposto alle domande formulate dal difensore dell’imputato, l’avvocato Flavio Sinatra, e dal pubblico ministero Sonia Tramontana. Ad essere ascoltata in qualità di testimone è stata anche la titolare della società di spedizioni che commissionò il viaggio al gruppo gelese. L’avvocato Sinatra ha sottolineato in aula come la vittima del furto non avesse, almeno inizialmente, fatto riferimento al suo assistito neache davanti agli agenti di polizia.
Gli inquirenti avviarono le intercettazioni. In base alla ricostruzione degli inquirenti, il furto del tir sarebbe stato in realtà solo simulato per consentire ai gelesi di portare via l’intero carico. Il furto venne denunciato dal conducente del mezzo pesante. Successivamente, però, scattarono le intercettazioni ed iniziarono ad emergere i presunti collegamenti tra il furto del tir e quello dell’intero carico oltre ai contatti frequenti tra i due autotrasportatori gelesi. Addirittura, il conducente del tir che avrebbe dovuto effettuare il viaggio commissionato dalla società di spedizioni avrebbe chiesto denaro alla titolare in cambio della restituzione del mezzo.