Gela. L’accordo di programma è scaduto lo scorso anno e fino ad oggi la proroga vera e propria non è stata varata. La bozza, definita a livello ministeriale, è già passata dai tavoli della Regione e da quelli del Comune. La proroga è prevista per un arco di trentasei mesi, così da rimettere in circolo i circa ventidue milioni dell’area di crisi complessa. Solo in questo modo, peraltro, sarà possibile arrivare ad un nuovo bando di Invitalia, per le aziende che vogliano usufruire dei contribuiti, con progetti di investimento sul territorio. Pare che l’amministrazione comunale abbia ricevuto rassicurazioni dal governo regionale, come fanno capire il vicesindaco Terenziano Di Stefano e l’assessore Ivan Liardi, esponenti in giunta di “Una Buona Idea” e di “Impegno Comune”. “Dalla scadenza dell’accordo siglato nel 2018 per l’area di crisi complessa, sarebbe potuto discendere un immobilismo che certamente andava scongiurato. L’immobilismo è stato ufficialmente evitato in ragione di una proroga ad hoc e di un accordo integrativo che prevede la prosecuzione dell’attuazione del progetto di riconversione e riqualificazione per l’area di crisi complessa locale, per ulteriori trentasei mesi. La proroga, attraverso l’atto integrativo che sarà approvato in giunta regionale, ci metterà ufficialmente nelle condizioni di utilizzare risorse pari a quasi ventidue milioni di euro. In mancanza della proroga – spiegano gli esponenti civici di “Una Buona Idea” e “Impegno Comune” – unitamente all’accordo integrativo, lo scenario sarebbe stato nefasto e avrebbe comportato inevitabilmente l’impossibilità di sostenere programmi di investimento e lo sviluppo imprenditoriale. Non sono parole che vogliono far leva su un allarme scampato. È la fotografia dei fatti qualora alla scadenza dell’accordo per l’area di crisi complessa non fosse seguita una prosecuzione del precedente accordo”.
I civici attendono che l’iter in Regione venga concluso, con il sì della giunta Musumeci. I due assessori e i loro gruppi richiamano anche il lavoro fatto dall’assessore regionale Antonio Scavone, vicino all’area autonomista. “L’approvazione in giunta, oltre che l’utilizzo delle somme per ventidue milioni di euro, comporterà l’imprescindibile e sacrosanta salvaguardia dei livelli occupazionali che per noi rappresenta un tema importantissimo, mai secondario, con il rilancio delle attività imprenditoriali che ancora oggi, purtroppo, risentono degli effetti nefasti della pandemia. Si potrà dare sostegno ai lavoratori e agli imprenditori. Auspichiamo che l’approvazione in giunta di questo strumento di rilancio, che rende esecutivo l’utilizzo dei fondi – aggiungono – avvenga il prima possibile, tenuto conto che, in ogni caso, è e sarà nostra cura e preciso impegno seguirne lo stato di avanzamento, anche a mezzo dei nostri referenti, come certamente l’assessore Scavone, che sul tema ha mostrato grande attenzione e non ha lasciato che la scadenza dell’accordo del 2021 travolgesse l’intero assetto imprenditoriale e lavorativo e più in generale il rilancio del nostro territorio”. Ieri, l’assessorato retto da Scavone ha autorizzato lo sblocco dei fondi per la mobilità in deroga, destinati ai lavoratori locali rimasti fuori dal ciclo produttivo di raffineria. L’accordo di programma e l’area di crisi, fino ad oggi, almeno in termini di investimenti, non hanno prodotto veri ritorni per il territorio e sarà necessario invertire la rotta.