Gela. Era quasi scontato, anche per le polemiche montate a seguito dell’eliminazione del quantitativo massimo di rifiuti, quotidianamente conferibili a Timpazzo. Della vicenda si occuperà il Tar Palermo. Nelle ultime ore, l’ingegnere Giovanna Picone, amministratore della “Impianti Srr”, ha messo la firma sul provvedimento che autorizza il ricorso contro il decreto del dipartimento regionale acqua e rifiuti, che ha proprio depennato il limite massimo di 450 tonnellate al giorno. Una decisione, quella maturata negli uffici palermitani, che ha messo in seria difficoltà anche la guida della Srr4. Il presidente Filippo Balbo è stato colto piuttosto di sorpresa dalla decisione del dirigente generale Calogero Foti. Lo scorso anno la stessa Srr aveva aderito alla richiesta di aumentare i conferimenti per Timpazzo, come soluzione temporanea all’emergenza in atto in diverse aree siciliane. Quell’emergenza è diventata però costante e la Regione continua ad individuare Timpazzo, quasi come l’unica vera opzione per non andare ancora di più in difficoltà, nel sistema della gestione del ciclo dei rifiuti. Il sindaco Lucio Greco ha già lanciato pesanti critiche, ritenendo la stessa iniziativa giudiziaria, preannunciata da Balbo, come assolutamente tardiva.
L’ingegnere Picone, nell’affidare l’incarico legale all’avvocato Stefano Polizzotto, lo giustifica scrivendo che l’eliminazione del limite massimo di rifiuti conferibili e il riesame dell’Aia di Timpazzo rischiano di generare “la saturazione della discarica entro pochi mesi”, a danno dei Comuni della Srr4. I provvedimenti varati a Palermo sono indicati come “illegittimi”, “unilaterali” e “pregiudizievoli”. La società “Impianti Srr”, che gestisce il sito di Timpazzo, cercherà di arrivare ad una sospensiva, bloccando gli effetti del decreto regionale. Il caso Timpazzo è riesploso e anche la politica ha preso posizione. I vertici della stessa “Impianti”, venuti a conoscenza del provvedimento, hanno comunque indicato che non sarà possibile un conferimento illimitato nel sito locale.