Gela. Una serie di messe a posto per conto di cosa nostra sono costate care al quarantacinquenne Giuseppe Novembrini.
La messa a posto degli autosaloni. Già condannato a sette anni e mezzo, arriva un ulteriore aggravio di otto mesi. La decisione è stata confermata anche dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Ad impugnare il verdetto è stato il suo legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone. In base alle indagini condotte, Novembrini si sarebbe occupato anche di riscuotere il pizzo imposto ai titolari di autosaloni della città. Tra le richieste dei clan, anche quella di poter avere, sottocosto, auto di lusso insieme a particolari agevolazioni negli eventuali acquisiti. Furono gli stessi titolari delle concessionarie prese di mira ad ammettere le imposizioni ricevute dalle famiglie mafiose della città. Adesso, l’ulteriore condanna riguarda alcune richieste estorsive fatte recapitare ai titolari di un’azienda edile. A questo punto, la difesa dell’imputato mira ad un ricorso in Cassazione.