Gela. Un documento, con dati e schede tecniche, da oltre cinquecento pagine, accompagna la delibera del governo regionale che di fatto riconferma il programma di “Agenda Urbana”, anche nel quadrante di copertura 2021-2027. Già lo scorso anno, dagli uffici regionali, come avevamo riportato, emersero anticipazioni informali sul sì alla riconferma del programma di finanziamento, ora in atto a Palazzo di Città. Il gruppo tecnico, coordinato dal dirigente Antonino Collura (che guida l’Autorità Urbana) è impegnato attualmente nella fase delle gare, per progetti che toccano somme per venti milioni di euro. Nella nuova documentazione strategica del dipartimento regionale della programmazione, la città viene inquadrata come “Urban center”. Insieme a Messina, Caltanissetta, Siracusa e Ragusa, rientra nelle “cities monocomunali”. La nuova programmazione non prevede più un partenariato con Vittoria, che attualmente fa parte dell’Agenda Urbana, con capofila Gela, ma richiama una “coalizione urbana funzionale” con Butera. Proprio lo scorso anno, quella che era già ribattezzata “Agenda Urbana 2” venne informalmente presentata proprio con riferimento a Gela e Butera. Il documento appena pubblicato dalla Regione, accompagnato dalla delibera del governo Musumeci, è allo studio del settore comunale sviluppo economico, retto dall’assessore Terenziano Di Stefano, che fin dall’inizio ha seguito il programma di finanziamento “Agenda Urbana”, insieme ai funzionari e ai rup. Il “modello” dovrebbe essere replicato anche per un altro importante programma di finanziamento, ministeriale, quello che fa capo a “Qualità dell’abitare”. Nonostante i tanti definanziamenti di altri programmi e un dialogo non sempre semplice con gli uffici regionali, Palermo conferma “Agenda Urbana”, presentando una serie di dati che toccano anche il tessuto economico e infrastrutturale locale.
Attualmente, “Agenda Urbana”, in Comune, si avvale di un pool di professionisti esterni (composto dagli avvocati Evita Lorefice e Sara Bonura e dall’ingegnere Stefano Sammartino), che coadiuva i funzionari e i rup e svolge l’attività tecnica, fondamentale per l’istruttoria di tutti i progetti, dei quali si attende l’assegnazione con le gare che sono in fase di definizione. Il termine ultimo, fino ad oggi, per chiudere il primo step di “Agenda Urbana” è fissato al 2023. Quella locale è una delle poche “Agende Urbane” siciliane in linea con i cronoprogrammi, pur con una certa farraginosità che in più fasi si è registrata dagli uffici regionali. I progetti in atto riguardano soprattutto la riqualificazione di importanti strutture, per consegnarle alla città con funzioni sociali, ma anche una vasta attività di efficientamento energetico. “La nuova programmazione Po-Fesr 2021-2027 suggella ancora una volta “Agenda Urbana” come un modello che ha consentito al Comune di Gela di seguire procedure di finanziamento tutte traguardate verso la preparazione delle gare e soprattutto senza l’ombra di alcuna perdita di opportunità in termini di definanziamento. Non è un caso infatti che Gela ottenga la riconferma quale città capofila del programma di “Agenda Urbana”, questa volta insieme al Comune di Butera. All’atto del mio insediamento, tra le altre la scommessa, c’era quella di evitare l’appesantimento di procedure interne che avrebbero ingolfato gli iter della definizione dei decreti di finanziamento con un appesantimento, a cascata, dei cronoprogramma interni. La nuova programmazione Po-Fesr 2021-2027 prevede una dotazione di 35 milioni di euro, non più quindi di 20 milioni di euro come la programmazione 2014-2020. Una dotazione maggiorata consentirà al Comunel – dice Di Stefano – e al territorio tutto di essere attore protagonista di un cambiamento strutturale che, inevitabilmente, passa non solo dai finanziamenti ma da quanto e come si è dimostrato di sapere gestire risorse, curarle e impegnarle senza perdere un solo decreto. Dal documento strategico della Regione, emerge chiaramente la volontà, espressa su vari livelli, di investire nella linea di “Agenda Urbana” attraverso nuove sfide tutte improntate al rilancio dell’economia e della progettualità attraverso gli “obiettivi di policy”. Si tratta di ambiti tematici entro i quali far convergere il vero obiettivo della programmazione 2021-2027, ovvero sollecitare un’azione coordinata dell’utilizzo dei fondi anche in complementarietà con il Pnrr. Dagli obiettivi di policy, infatti, si evince chiaramente la volontà di investire su più livelli quali l’innovazione e la digitalizzazione a fronte di un processo evolutivo, la sostenibilità e il tema dell’impatto ambientale nonché la mobilità e l’inclusione sociale. La novità della programmazione è costituita dall’Op 5 e cioè dalle politiche urbane mediante vere e proprie strategie urbane tenendo conto della necessità di promuovere uno sviluppo che parta dal basso a mezzo di una vera e propria strategia di sviluppo territoriale, è all’interno di questo obiettivo programmatico che si fonderà, secondo il documento ufficiale, la differenza tra aree urbane e aree non urbane e che, di fatto, comporterà il disegno di sviluppo territoriale.
Assistiamo in sostanza e certamente non passivamente, ad un processo di cambiamento dell’intero tema dello sviluppo economico territoriale che non può che passare attraverso il tema dei finanziamenti e in questo caso, attraverso il contenitore di Agenda Urbana del Comune di Gela che ha già dimostrato, evidentemente anche alla Regione, di essere un modello”. Il vicesindaco conferma la linea dell’amministrazione. “Sull’utilizzo dei fondi pertanto, l’attenzione resta massima e il Dipartimento della Programmazione regionale, a fronte del lavoro svolto e della ufficialità della notizia che ci vede capofila per la prossima programmazione ha organizzato un incontro a Palermo – conclude – sul tema dello sviluppo a fronte della nuova programmazione che per ciò che concerne il mio modo di intendere il tema e politica in generale,non può che esser letto in connessione con il tema delle opportunità. Neanche questa opportunità verrà sprecata”.