Gela. Una strada al buio, priva di illuminazione pubblica e di segnaletica stradale. È quasi la regola nella periferia nord della città, dove il boom dell’urbanizzazione legata alla costruzione di nuove villette, il più delle volte non è andata di pari passo con la regolarizzazione degli oneri comunali.
Succede così che diverse strade del quartiere Cantina Sociale, ma non solo, diventino al calar della sera vere e proprie “trappole” per pedoni ed animali randagi.
Una segnalazione in merito è arrivata dai volontari dell’associazione “Vita Randagia Onlus” che spesso sono chiamati ad intervenire per recuperare randagi finiti sotto le ruote di qualche auto.
Solo ieri l’ultimo caso in via FF cinque (zona cantina sociale) dove i volontari sono intervenuti per l’ennesimo gatto investito. Molte auto usano spesso questa via all’estrema periferia nord della città per evitare la zona trafficata di via Venezia tagliano percorrendo questa strada per immettersi in via Butera.
Anche in questo caso la strada non è illuminata e non c’è alcun tipo di segnaletica. Qui auto e moto corrono all’impazzata senza alcuna prudenza, soprattutto la sera.
In questo quartiere giocano spesso dei bimbi per strada e gli abitanti escono a passeggiare con i propri cani. Il timore è che prima o poi possa succedere qualcosa di grave.
Il problema serio è però che quella strada, così come tante altre in periferia, pur avendo la presenza dei pali dell’illuminazione pubblica, non rientra nel patrimonio comunale e questo preclude al momento ogni intervento, come spiega l’Amministratore della Ghelas Francesco Trainito.
“Quando vennero realizzate le villette – dice – i costruttori si presero l’impegno di realizzare tutte le opere di urbanizzazione e di occuparsi della loro manutenzione. Purtroppo in molti casi, come questo, non sono mai state terminate. Noi pertanto non possiamo intervenire in alcun modo”.
La situazione dunque è destinata a rimanere nel limbo finchè non verranno sistemate le carte. Il pericolo però resta, così come la paura dei residenti.
Il comune ha le mani legate sugli interventi, ma probabilmente qualche controllo in più su chi viola sistematicamente il codice della strada, potrebbe essere un buon deterrente per evitare episodi più gravi.