Gela. Le sorti di Ghelas sono nuovamente oggetto di discussione politica e anche all’interno della maggioranza del sindaco Lucio Greco ci sono posizioni differenti, come ha dimostrato il dibattito sulla mozione, presentata dalla commissione consiliare sviluppo economico e approvata dall’assise civica. Il sindaco Lucio Greco sembra avere pochi dubbi. “Massima fiducia all’amministratore – dice – stiamo correndo per chiudere prima possibile il lavoro del piano aziendale. Puntiamo ad una forte azione di rilancio della società e ad un allargamento dei servizi. Vogliamo dare garanzie per i posti di lavoro e certezze occupazionali”. Il programma dell’amministrazione, sintetizzato dal sindaco, non esclude di andare incontro alle frequenti richieste avanzate dall’amministratore della multiservizi, Francesco Trainito. “Nuove assunzioni? Stiamo valutando anche questa possibilità, in relazione alle nuove attività”, aggiunge. Prima di arrivare al nuovo contratto e alla definizione ultima del piano aziendale, si dovrebbe passare da una fase transitoria, anche se l’avvocato Greco non cita una proroga tecnica. “Non so se riusciremo a completare il lavoro entro il 31 marzo – spiega ancora – ci stiamo provando, ma non è facile. Ci sono riserve da verificare. Vedremo”. L’avvocato sa che la mozione approvata dall’assise civica, seppur in assenza di gran parte della sua maggioranza, ha aperto un fronte, anche politico.
“Tutto sommato – conclude – la mozione tocca soprattutto un servizio, quello del verde pubblico. Si prevede un’esternalizzazione. La ricognizione che stiamo svolgendo servirà anche a capire se effettivamente si debba procedere con una gara pubblica, per affidare il servizio del verde ad aziende esterne, oppure se possa mantenerlo Ghelas. Sono valutazioni che stiamo effettuando”. Il sindaco, almeno sul contenuto della mozione, per ora non prende una posizione precisa. Sul finire dello scorso anno, ha ritirato il nuovo contratto della multiservizi, per consentire ulteriori verifiche. Ora, dovrà cercare di bilanciare le proposte che arrivano dalla sua maggioranza ma anche da un fronte “anomalo”, emerso nel corso del dibattito di lunedì sera e che ha permesso il sì alla mozione sulle modifiche da apportare al contratto.