Gela. Hanno chiesto un risarcimento da circa 24 milioni di euro.
La vicenda dei cantieri per la ricostruzione in Abruzzo. Tutto ruota intorno alla vicenda di un’azienda gelese, l’Impresa generale costruzioni, che nell’estate di cinque anni fa fu al centro delle polemiche a seguito di diversi approfondimenti avviati dalla magistratura sulla relativa certificazione antimafia. Gli operai della società, in quel periodo, lavoravano tra i cantieri della ricostruzione post sismica all’Aquila e in altri centri colpiti. Diversi quotidiani pubblicarono la notizia. Secondo i legali del gruppo, l’azienda e i soci vennero diffamati anche perchè, a conclusione degli accertamenti, tutto risultò in regola nonostante la revoca di quegli stessi lavori.
Ha intentato causa contro importanti testate nazionali. Quindi, è partita la causa davanti ai giudici della sezione civile del tribunale. In base alle contestazioni mosse, i direttori dei quotidiani non avrebbero neanche pubblicato la rettifica inviata dai legali dell’azienda. Contestazione negata dagli avvocati che li rappresentano. Il maxi risarcimento, oltre che ai gruppi editoriali interessati, è stato chiesto al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli e alla cronista che si occupò del caso, a quello della Stampa Mario Calabresi e ai direttori succedutisi alla guida del Tempo, Roberto Arditti e Mario Sechi, oltre che ai giornalisti che per le testate seguirono il caso. In sostanza, il danno all’immagine che sarebbe stato subito dall’azienda e dai soci giustificherebbe le richieste avanzate. Adesso, la decisione sul caso potrebbe già arrivare a febbraio.