Coltellate al padre della compagna, operaio condannato: depositato l’appello

 
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Gela. Saranno i giudici della Corte d’appello di Venezia ad esprimersi sull’operaio gelese Giacomo Ascia, lo scorso anno condannato per tentato omicidio, a tre anni e quattro mesi di reclusione. Nel 2020, a seguito di rapporti molto tesi con il padre della compagna, lo colpì usando un coltello. Il gup del tribunale di Venezia, in abbreviato, ha riconosciuto la provocazione subita da Ascia, ma ha comunque confermato la contestazione di tentato omicidio. La richiesta del pm veneziano era di sei anni e quattro mesi. La difesa, sostenuta dall’avvocato Rocco Cutini, ha depositato il ricorso in appello, chiedendo ancora una volta di riqualificare la contestazione. Per il legale, non si trattò di tentato omicidio, perché l’operaio non avrebbe avuto alcuna intenzione di uccidere. Si sarebbe solo difeso. A riportare ferite fu un quarantaseienne, padre della compagna dell’imputato. I fatti si verificarono a Mestre, in strada. Il ferito venne soccorso e trasportato in ospedale, dove fu sottoposto ad un intervento chirurgico. Al gelese, in primo grado, sono state riconosciute le attenuanti.

Per la difesa, comunque, quella decisione va rivista, sulla scorta di quanto riportato nel ricorso. L’uomo che fu ferito è parte civile nel procedimento, con il legale Matteo Giacomazzi.

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