Gela. I carabinieri li trovarono all’interno di un appartamento del quartiere Fondo Iozza in condizioni igieniche precarie e in uno stato di forte degrado. L’appartamento di Fondo Iozza. Tre piccoli finirono all’interno di una struttura protetta. Sui genitori, invece, venne aperta un’inchiesta da parte dei magistrati della procura. Nelle scorse settimane, proprio i pm hanno chiesto una proroga delle indagini. Cercano di acquisire ulteriori elementi. I carabinieri arrivarono all’abitazione di Fondo Iozza dopo una dettagliata segnalazione. I giovani genitori, difesi dagli avvocati Ivan Bellanti e Nicoletta Cauchi, hanno più volte spiegato che i piccoli non erano affatto abbandonati a loro stessi. Subito dopo la scoperta dell’abitazione, partì un procedimento parallelo.
La richiesta d’adozione. I magistrati della procura minorile di Caltanissetta, infatti, chiesero di dichiarare adottabili i tre figli della coppia. Un procedimento ancora in corso che, però, ha consentito ai legali di difesa di acquisire elementi utili a rafforzare la posizione dei genitori. Gli avvocati Ivan Bellanti e Nicoletta Cauchi chiesero ed ottennero la possibilità di nominare un consulente tecnico d’ufficio. Dalla sua relazione emerse che il padre, un quarantenne che comunque lavora regolarmente,avrebbe piena capacità genitoriale e, quindi, potrebbe prendersi cura dei bambini. Maggiori perplessità, invece, sono emerse riguardo alla madre, affetta da problemi fisici che non sempre le permetterebbero di avere piena capacità. Intanto,i genitori hanno deciso di abbandonare l’appartamento di Fondo Iozza scoperto dai carabinieri, trasferendosi in un altro immobile preso appositamente in affitto con l’obiettivo d’assicurare un ambiente di vita migliore ai figli che, da diverse settimane, si trovano proprio insieme alla coppia. Spetterà al gip, invece, decidere se accogliere o meno la richiesta di proroga delle indagini.
