Presunti debiti per i tappeti pregiati, assolto un imprenditore: era accusato d’aggressione

 
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Gela. Non ci sono elementi utili per confermare la presunta aggressione. La commerciante denunciò il suo fornitore. Così, arriva l’assoluzione per un imprenditore, titolare di una società che si occupa della fornitura di tappeti pregiati. L’uomo era finito a processo davanti al giudice Antonio Fiorenza dopo la denuncia sporta dalla titolare di un negozio di corso Salvatore Aldisio. L’esercente confermò, anche davanti ai militari della guardia di finanza, di essere stata aggredita da quello che, allora, era un suo fornitore. La donna dichiarò di essere stata afferrata per il collo proprio all’interno della sua attività. Si è costituita parte civile con l’avvocato Enrico Aliotta che ha ribadito la richiesta di condanna per l’imputato. Stando al legale di parte civile, infatti, l’aggressione sarebbe stata provata anche dai referti medici. Il pubblico ministero Tiziana Di Pietro ha chiesto la condanna proprio per la sola accusa d’aggressione.

Per la difesa non ci fu nessun’aggressione. L’imprenditore finito a processo, però, ha sempre escluso di aver colpito la sua cliente. Si sarebbe recato nel negozio solo per avere chiarimenti circa un debito contratto dalla commerciante e, secondo quanto dichiarato, non ancora saldato. Una linea confermata proprio dal legale di difesa che ha escluso l’aggressione, facendo leva anche sul contenuto delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza del negozio. La ricostruzione difensiva ha convinto il giudice Fiorenza che ha pronunciato una sentenza d’assoluzione.

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