Gela. Assolto perchè incapace d’intendere e di volere. La decisione arriva dal giudice dell’udienza preliminare Chiara Raffiotta che ha detto sì alle richieste formulate dal difensore di un trentacinquenne
finito sotto processo con l’accusa di aver imposto, con la violenza, il pagamento continuo di denaro ai propri familiari. Davanti alle richieste del difensore, l’avvocato Davide Limoncello, un perito appositamente nominato ha confermato l’incapacità psichica dell’imputato, attualmente ospite di una comunità terapeutica.
La richiesta di assoluzione, così, è stata formulata anche dal pubblico ministero Lara Secaccini che, comunque, ha indicato l’esigenza d’imporre all’imputato la misura della libertà vigilata per il periodo di due anni. Richiesta accolta dal gup. A.S, per diverso tempo, avrebbe sottoposto a violenza la propria famiglia pur di avere denaro.
Da quei fatti, scaturì l’indagine avviata dai magistrati della procura.