Gela. I presidi di protesta non ci sono più ma continuano i licenziamenti nell’indotto della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Operai davanti agli uffici amministrativi Eni. Questa volta, sono stati i manager della Sudelettra ad annunciare trentacinque tagli su un totale di oltre sessanta operai. La decisione era nell’aria ed è stata confermata durante un confronto tenutosi all’ufficio provinciale del lavoro con i segretari di Fiom, Fim e Uilm. La decisione di tagliare il personale viene respinta non solo dai sindacati ma anche dagli stessi dipendenti che, avuta la conferma, si sono radunati davanti gli uffici amministrativi di Eni. I prossimi passi verranno definiti a conclusione di una riunione tra segretari provinciali dei metalmeccanici e gli stessi operai. L’azienda, negli scorsi mesi, aveva ottenuto l’appalto per interventi alla diga foranea. I lavoratori si oppongono alla scelta di tagliare trentacinque unità, reclamando comunque un passaggio dal sistema degli ammortizzatori sociali. Stando ai responsabili dell’azienda, invece, il calo di commesse non permetterebbe di mantenere immutato il personale presente in città.
Continua la protesta dei lavoratori della Nuova X Gamma. Intanto, prosegue, sempre davanti agli uffici amministrativi di Eni, la protesta dei quattro operai della Nuova X Gamma, licenziati nelle scorse settimane. Anche in questo caso, il confronto tra azienda e sindacati appare tutt’altro che semplice. Da tempo, i segretari provinciali Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese denunciano la progressiva desertificazione dell’intero indotto Eni.