Gela. Sull’intricata vicenda, burocratica ma anche politica, dei vincoli nell’area Nord 2 dell’ex Asi, era inevitabile che anche gli industriali prendessero posizione. Il presidente di Sicindustria Caltanisetta, Gianfranco Caccamo, che conosce bene il tessuto imprenditoriale locale e sa che quella zona potrebbe essere decisiva per attrarre nuovi investimenti, non accetta lo “scarico di responsabilità”. Guarda non solo a quello che accade negli uffici tecnici, ma anche a ciò che si sta verificando a livello politico. L’amministrazione comunale sta cercando di attivare un percorso che consenta di ottenere un finanziamento per un progetto di tutela ambientale, a compensazione di quanto realizzato fino ad oggi nell’area Nord 2 senza osservare i vincoli posti, anche a livello comunitario. “Come si può pensare allo sviluppo se ancora ci perdiamo nel labirinto dello scarico di responsabilità e dei balletti di competenze? Si tratta di un atteggiamento che rischia di vanificare il faticoso lavoro che le imprese stanno portando avanti in linea anche con gli ultimi dettami della Carta costituzionale per la tutela dell’ecosistema. Le necessità dell’ambiente e quelle delle imprese devono camminare di pari passo – dice Caccamo – e non in contrapposizione, perché non lo sono. I vincoli nascono per valorizzare le aree, non certamente per essere utilizzati in modo ideologico come strumento di integralismo ambientale e di immobilismo burocratico”. Per Caccamo, quindi, non solo bisogna superare la stasi burocratica, che sulla questione si è protratta per quasi vent’anni, ma non servono neanche le interpretazioni fin troppo restrittive della disciplina. Il presidente di Sicindustria Caltanissetta teme che il caso Nord 2 possa incidere su importanti investimenti, che potrebbero essere favoriti non solo dai fondi del Pnrr ma anche dalle agevolazioni della Zona economica speciale. Chiederà un tavolo tecnico, con i vertici di Irsap e con il commissario della Zes della Sicilia Orientale.
“Disuguaglianza di trattamento, confusione di norme, incompetenza sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano la vicenda nissena che potrebbe, invero, trovare una più semplice soluzione di compromesso. Tengo a ricordare – aggiunge Caccamo – che l’urbanizzazione di queste aree Sic-Zps è avvenuta grazie a fondi comunitari e rimane rilevante proprio per attrarre nuovi investimenti nazionali e internazionali e per promuovere nuovi insediamenti, anche e soprattutto alla luce degli incentivi già operativi derivanti dalla ricaduta in area Zes. Chiederò pertanto un incontro al direttore generale dell’Irsap, Gaetano Collura, e al commissario Zes Sicilia orientale, Alessandro Di Graziano, per chiedere di coniugare la spinta di sviluppo delle imprese con la tutela dell’ecosistema attraverso regole certe ed eque”. Un invito lo fa anche al sindaco Lucio Greco. “Vorrei, al tempo stesso, sollecitare il sindaco Lucio Greco, affinché attivi, come prevede la norma, la Commissione già nominata e atta a valutare i progetti delle imprese ricadenti proprio in area Sic-Zps. Sicindustria rimane aperta al confronto e disponibile a una fruttuosa collaborazione per la pronta risoluzione del problema”, conclude.