Gela. Si è conclusa la due giorni che la Commissione nazionale antimafia ha dedicato ad approfondimenti sul territorio della provincia. Ieri, in audizione è stato ascoltato il sindaco Lucio Greco, con atti che sono stati quasi del tutto secretati. Gli esponenti provinciali del Pd Peppe Di Cristina e Annalisa Petitto spiegano che la presenza della commissione “è un segno tangibile di una forte e importantissima vicinanza delle istituzioni parlamentari nazionali al nostro territorio e soprattutto a quelle istituzioni come prefettura, forze dell’ordine e magistratura, che quotidiniamente difendono la nostra provincia, facendo da scudo contro una non ancora debellata criminalità organizzata, le cui infiltrazioni ramificate sono ancora oggi pericolosamente presenti nei diversi settori dell’economia e della burocrazia”. I dem esprimono riconoscenza nei confronti dei parlamentari della Commissione nazionale antimafia, che dimostrano grande attenzione al territorio. Il segretario provinciale Di Cristina e il presidente Petitto considerano fondamentale il potenziamento degli uffici giudiziari del tribunale di Gela e del distretto di corte d’appello. L’intero sistema giudiziario del territorio va rafforzato, mantenendo la corte d’appello di Caltanissetta come “emblema imprescindibile della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata”.
Il componente della commissione, Carmelo Miceli, che aveva già depositato una interrogazione al ministro della giustizia per accelerare la nomina del nuovo presidente del tribunale, ha lanciato un appello a tutte le forze politiche affinchè venga del tutto scongiurato il pericolo di una chiusura della corte d’appello di Caltanissetta. I dem, facendo un resoconto delle audizioni, indicano “un quadro assai preoccupante rispetto ad una presenza criminale ancora viva e vegeta in tutta la provincia, che se da un lato ci impone di non abbassare la guardia, dall’altro ci assegna la responsabilità di mobilitare le coscienze e la società civile per combattere, ognuno nel proprio quotidiano, ogni sorta di sopruso, prevalicazione, omertà e reticenza, affidandosi alle forze dell’ordine e ad una magistratura come quella nissena che ha sempre dimostrato competenza, combattendo contro sistemi e apparati criminali di diversa natura”. Fondamentale, secondo i dem, è anche il ruolo di una stampa locale libera da qualsiasi condizionamento e da apparati di potere criminale. Solo così può esserci “un baluardo di trasparenza e lotta al crimine organizzato”.