Gela. Oltre 1600 studenti contattati, 400 dei quali hanno aderito, 98 volontari educatori adulti e 23 associazioni coinvolte. Sono questi i numeri del Passaporto del Volontariato, giunto alla sesta edizione. E’ tempo di bilanci e grazie ad un protocollo d’intesa firmato con le scuole della città, ogni anno circa 400 ragazzi sperimentano la vita associativa e molti di questi restano nelle associazioni. A sostenere il percorso di Gela, che si realizza senza fondi pubblici, è il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato, la Casa del Volontariato, con il supporto progettuale del MoVI e il sostegno del CeSVoP.
“Il Passaporto del Volontariato – dice Enzo Madonia, presidente del MoVI, a nome del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato di Gela – è il frutto di una rete sociale evoluta che progetta dal 2004 interventi educativi cittadini e che ha il suo quartier generale nella “Casa del Volontariato”, vero e proprio quartier generale di un nuovo modello di cittadinanza, basato sulla solidarietà” .
Il “Passaporto del Volontariato” si realizza attraverso la partecipazione degli studenti agli Atelier promossi dalle associazioni di Volontariato di Gela. Laboratori dentro i quali i giovani sperimentano l’agire solidale che non è attivismo, ma la scoperta, graduale della propria vocazione all’impegno sociale. Ad ogni studente sarà consegnato il passaporto, un vero e proprio documento, un libretto di 30 pagine che certifica il percorso. Le associazioni coinvolte, in questo modo, diventano laboratori permanenti di educazione alla cittadinanza. C’è chi ha iniziato a fare attività di servizio ai poveri, chi si occupa di educazione alimentare e prevenzione, chi partecipa a laboratori di fotografia sociale, chi assiste famiglie, chi si occupa della raccolta di indumenti, chi iniziando esperienze con i gruppi scout della città, chi sarà impegnato nell’animazione dei soggetti diversamente abili, chi si occupa di dare informazioni sulla vita cercando di sostenere giovani mamme, queste solo per citarne alcune e tante altre che gli studenti hanno scelto liberamente tramite gli incontri di presentazione che avvengono nelle scuole con il supporto dei docenti.
“I ragazzi di questa città non hanno bisogno di prediche paternalistiche ma di spazi e luoghi in cui crescere e sperimentarsi. Ma la scuola vive anche di competenze e dunque il Passaporto servirà a certificare anche acquisite durante le esperienze e che sono richieste da molte aziende come la capacità di lavorare in team, di comunicare, di condurre gruppi, di progettare, di problem solving!”.
Il progetto terminerà a giugno del 2015. “Il valore economico del progetto, se il Comune di Gela dovesse realizzarlo, tra risorse umane e strumentali è di 160 mila euro. Tutto questo invece è fatto, per scelta, senza un solo euro di soldi pubblici, con risorse del Volontariato”.